Amata, in quanto bevanda rinfrescante perfetta per l’estate, o odiata ,come fonte di invincibile pancetta, la birra accompagna la nostra vita.
Pochi però si fermano a pensare che quella che hanno in mano è una bevanda antichissima. Risalente almeno al periodo delle Piramidi. Scopriamo assieme la sorprendente storia della birra che quasi nessuno conosce.
La sua origine
La bionda bevanda è prodotta attraverso un processo di lavorazione particolare di alcuni cereali, tra cui spicca l’orzo, e dell’acqua. È probabile che tale procedimento sia stato scoperto in maniera del tutto naturale in varie parti del mondo senza però ricercarne una produzione artigianale.
La patria della bevanda artigianale è stata storicamente collocata in Iran, l’antica Mesopotamia.
Un reperto risalente a più di 4.000 anni fa spiega, infatti, nei minimi dettagli la preparazione di una bevanda molto simile a quella odierna. Nel corso del tempo tale ricetta iniziò a diffondersi in altre regioni, tra cui l’Egitto dei Faraoni.
Al periodo la bionda bevanda non era propriamente liquida e non aveva gli aromi odierni. Non erano presenti, infatti, le piante che donano alla bevanda bionda il tipico sapore odierno. Dall’Egitto la ricetta passò alla Grecia, Paese in cui persino il filosofo Platone la elogiò. E dalla Grecia a Roma.
L’arrivo nella penisola e la storia moderna
La sorprendente storia della birra che quasi nessuno conosce prese una svolta inattesa una volta approdata sulla nostra Penisola. I Romani, infatti, non erano, al pari dei Greci, grandi ammiratori della bevanda, preferendole il vino. Ma ne aiutarono la diffusione in territorio europeo.
Ed è in particolare tra Francia, Germania e Inghilterra che la bevanda assunse le connotazioni attuali. Nel Medioevo, infatti, venne aggiunto al processo di preparazione della birra le piante aromatiche che le conferiscono il tipico gusto di oggi. Di là la bevanda ritornò in Italia, dove domina, ancora oggi, le nostre tavole.