La salute di Trump è il market driver di oggi. Oltre ai dati occupazione Usa

Wall Street

Che il benessere fisico del presidente Usa fosse un elemento di forte interesse era realtà nota. E la salute di Trump è il market driver di oggi. Infatti, come ormai tutti sanno, l’inquilino della Casa Bianca e la sua consorte, sono risultati positivo al Covd-19. Un imprevisto dalle proporzioni enormi visto che questo costringerà entrambi alla quarantena, proprio durante il rush finale della campagna elettorale. Ovviamente senza contare i rischi per la vita del presidente stesso, Ormai 75enne. Le Borse se ne sono accorte e hanno iniziato un trend al ribasso

I listini europei

Il Vecchio Continente vede un generale passivo un po’ ovunque. Il Ftse Mib italiano, , alle 16, registra un -0,3%, livello molto simile al Cac 40 francese (-0,44%) e al Ftse 100 inglese (-0,25%). Peggio di tutti il Dax di Francoforte a -0,7%.

I rating a Piazza Affari

Oltre al fatto che la salute di Trump è il market driver di oggi, ci sono da evidenziare anche i rating a Piazza Affari. In questo caso merita un cenno il report di Equita con il suo buy su Banco Bpm (target fissato a 1,90). Altro buy anche su Buzzi Unicem (24,40 euro), Coima Res (7,80 euro), Eni (10 euro), Iren (2,90 euro), STMicroelectronics (28 euro) oltre a Telecom Italia (MIL:TIT) (0,47 euro).

La situazione a Wall Street

Leggermente più pesante è la situazione a Wall Street. Infatti nello stesso momento, ovvero le 16 (ora italiana) sull’S&P 500 si legge un -0,5%, sul Dow un -0,45% e sul Nasdaq addirittura un -0,8%. Ma dall’altra parte dell’oceano il vero problema non è solo il Covid di Trump ma anche il report sulla variazione degli occupati a settembre. Report che delinea un risultato insoddisfacente e comunque al di sotto delle attese.

Gli eventi più importanti nel calendario macroeconomico

Agli orari prefissati si può consultare il calendario economico  per leggere l’esito dei dati macroeconomici pubblicati. Tra i risultati più interessanti di oggi, come detto, proprio il dato sull’occupazione Usa. Infatti a settembre non si è andati oltre le 661mila unità, ben al di sotto del dato precedente di 1,59 milioni e anche meno, molto meno, delle previsioni. Il consensus, infatti, arrivava a 850mila unità.

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