La ripresa sarà a V, U, W o L: quali prodotti scegliere sui mercati?

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La ripresa sarà a V, U, W o L: quali prodotti scegliere sui mercati?

Un bel sondaggio di Bank of America, ripreso da Business Insider, dice che il 93% dei gestori di fondi ritiene che ci sarà una recessione – due trimestri consecutivi di calo del prodotto interno lordo – nei prossimi 12 mesi. Il picco precedente è stato raggiunto nel marzo 2009, quando l’86% dei gestori di fondi intervistati si aspettava una recessione. La recessione ci fu, ma finì a giugno. Da allora l’economia americana e quella globale misero a segno record su record, e la stessa cosa fece il mercato azionario. Ovviamente, grande merito fu delle politiche di QE, prima quelle statunitensi, poi quelle giapponesi, ed infine sia europee che cinesi. Ma che ripresa sarà? La maggioranza degli asset manager stima una ripresa a “U” del ciclo economico e dei mercati.

Cosa significa?

L’indagine globale mensile della Bank of America ha mostrato che il 52% dei gestori di fondi ritiene che la ripresa economica da COVID-19 sarà a forma di U (ripresa graduale). Il 22% dice a forma di W (recessione a doppia caduta), e solo il 15% dice a forma di V (caduta veloce e ripresa altrettanto veloce). Solo il 7% del campione è davvero pessimista immaginando una ripresa a L, che dopo la discesa ipotizza un periodo di recessione davvero prolungato, con una scarsa visibilità sui tempi della ripresa. Il rimanente 3% non ha espresso opinioni, dicendo di non avere certezze per farlo. Lo schema è riassunto qui sotto.

Gli scenari a U e a V presuppongono che numeri della pandemia migliorino velocemente così come hanno accelerato all’inizio del contagio, confermando le stime di una ripresa. Gli scenari a W e a L presuppongono che numeri della pandemia scendano rapidamente e la situazione pandemica si stabilizzi adesso ma, come suggerito da quasi tutti i modelli, si inneschi una seconda ondata di contagi. Che forma avrà la ripresa, quindi? Quali prodotti scegliere per investire in questi mercati?

La ripresa sarà a V, U, W o L: quali prodotti scegliere sui mercati?

Il rapporto ha riscontrato anche un estremo pessimismo degli investitori, dato che i livelli di liquidità sono saliti al 5,9%. La nota ha evidenziato il mese di aprile come un periodo di “picco di pessimismo”. Questo in quanto i saldi di cassa degli investitori sono stati più alti rispetto ai livelli del 5,1% di marzo e del 4,0% di febbraio. Oltre alle aspettative di recessione, l’indagine di aprile ha evidenziato che il posizionamento degli investitori è estremamente ribassista, in quanto l’indice di fiducia della banca è rimasto fermo a 0,0, in territorio contrarian “buy”.

Spieghiamo. Bank of America delinea la sua “regola di cassa” come segue: Quando il saldo medio di cassa sale al di sopra del 4,5%, viene generato un segnale contrarian “buy” per le azioni. Quando scende al di sotto del 3,5%, viene generato un segnale contrarian “sell”. L’indicatore implica un’estrema ribassatezza a zero e un’estremo ottimismo a 10.

Cosa fare, quindi?

Nei prossimi cinque anni i rendimenti reali sulle azioni saranno in media superiori alle obbligazioni. Occorre però cautela nel breve termine. Questo perché non si conosce la durata della pandemia. E a livello globale gli utili societari subiranno un duro colpo dall’imminente recessione. Mercati emergenti da preferire rispetto a quelli sviluppati. Motivo? Perché le ricadute economiche del Coronavirus saranno lì meno pronunciate rispetto ai Paesi sviluppati, con un ritorno alla crescita già nel secondo trimestre. Settori: sanità, biotech e tecnologia. Le aziende del comparto detengono molta liquidità e saranno probabilmente in grado di sostenere i loro elevati margini di profitto.