La riforma del Fisco passa per la rimodulazione dell’Irpef

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La riforma del Fisco passa per la rimodulazione dell’Irpef. Rappresentanti del Governo hanno ribadito a più riprese questo concetto. Ma per gli italiani sarà un bene oppure un male? Questa novità secondo rumor sarà inserita nella prossima Legge di Bilancio. Il Ministro dell’Economia e delle Finanze ha sempre manifestato l’intenzione di voler intervenire sulle tasse. Questa manovra è possibile rimettendo mano agli scaglioni dell’Irpef. Ci sono però dei paletti da tenere in considerazione. Tagliare l’Irpef vuol dire fare entrare meno soldi nelle casse delle Stato. L’Europa come la prenderà? Sicuramente non con piacere. Gli Stati membri hanno ribadito più volte che l’Italia deve ridurre il debito pubblico. I Paesi europei in occasione delle risorse messe a disposizione per il Covid hanno manifestato delle obiezioni per il rapporto debito – PIL. Il debito pubblico purtroppo è una spada di Damocle che pende sul capo dell’Italia.

Come deve muoversi l’Italia

Il Governo da un lato vuole tagliare le tasse agli italiani ma deve fare i conti con il bilancio. La coperta è molto corta. Le entrate da lotta all’evasione e dal cashless non bastano a far quadrare i conti. Rimodulare l’Irpef resta un obiettivo primario. Il Governo a questo punto ha da fare solo una mossa: riduzione graduale della percentuale e solo per determinate fasce di reddito.

Ipotesi in campo

Riorganizzare l’intero impianto dell’Irpef non è semplice. Le ipotesi in campo sono molteplici. Ma vediamo quale potrebbe essere quella di più facile attuazione. Il Ministero sta pensando di ridurre le aliquote dell’Irpef da 5 a 4. Le fasce del 38% e del 41% vengono accorpate e viene fuori una percentuale intermedia intorno al 36%. Per i più “poveri” non cambierà nulla, pagheranno sempre le stesse tasse. Più fortunati gli italiani che hanno un reddito medio-alto che vedono una leggera riduzione. La riforma del Fisco passa per la rimodulazione dell’Irpef . Il Governo non ha intenzione di spolpare gli italiani nell’immediato futuro ma quando si mette mano ai conti qualcuno deve pagare per altri.