Appena annusata la notizia in verità il popolo occidentale è sbiadito in volto. Sentir parlare di armi e Kalashnikov con la stessa naturalezza con cui si parla di cioccolatini, ci ha fatto trasalire. Ma quando le bombe piovono in testa, i civili muoiono, cala il buio di giorno e di notte, tutto cambia. Le circostanze, a volte, determinano i comportamenti. O almeno li condizionano. Al di là degli esisti finali del focolaio di morte nel cuore dell’Europa, ha già vinto la lotta e la resistenza sul campo. Una sorpresa per la Russia e per il Mondo intero. Un comportamento che ha ripristinato in un botto i concetti di Patria, di Libertà, di Nazione. La pertinenza maggiore è rappresentata dal ruolo delle donne. La resistenza delle donne in Ucraina e tra le combattenti volti inattesi.
Molte del gentil sesso impugnano le armi. Altre offrono cibo ai militari, sia russi che ucraini. Non roba in scatola ma piatti caldi. Qualcuna presta il cellulare ad un militare russo per far riferire alla famiglia che è ancora vivo. Altre partecipano alla lotta diffondendo sui social la verità dal campo per bypassare la propaganda e le false notizie. Altre ancora combattono i crimini informatici. Ciascuna secondo le proprie attitudini.
Chi sono le donne in campo
Partiamo dai vertici, la first lady Olena Zelenska. Moglie del Presidente fa grande uso dei social per testimoniare la sua adesione all’Ucraina, per condividere con i cittadini i momenti di sofferenza e apprensione. Per dire «L’Ucraina è un Paese pacifico. Siamo contro la guerra e non abbiamo attaccato per primi ma non ci arrenderemo. Stiamo combattendo anche per la pace nei vostri Paesi». È certamente tra gli obiettivi prescelti dalle armi di Mosca e lo sa bene. Lei, i figli e soprattutto Zelensky sono tra i ricercati dell’esercito russo. Sanno di poter morire o sparire per essere presi e portati chissà dove per subire angherie che non possiamo immaginare.
La miss del 2015
Tanta gente comune. Casalinghe, ingegnere, professioniste. Ma anche donne abituate a contesti e situazioni obiettivamente fuori le righe. È il caso di Anastasiia Lenna, Miss Ucraina nel 2015. Dalla fascia della reginetta al fucile. Ed è lei stessa a comunicarlo ai suoi conterranei. 25 anni, laureata in Marketing, la Miss e modella è tra le donne maggiormente attive nella difesa del Paese. Scrive: «Parlo a tutte le persone del Mondo: fermate la guerra in Ucraina! Nessun popolo dovrebbe morire; possiamo fermare tutto questo. Insieme». Molte donne hanno messo in fuga marito e figli per rimanere in Patria. Ci sono molte che piangono e fuggono in preda alla disperazione. Ed è la reazione più naturale e condivisibile. Ci sono però donne che piangono ma resistono. Rimangono, pronte a morire per difendere la propria terra.
La resistenza delle donne in Ucraina, tra le combattenti la Miss del 2015 Anastasiia Lenna
Ciascuna secondo le proprie possibilità e attitudini. Donne combattenti. Non abbiamo modo di verificare ma ci giunge voce che lo scorso dicembre il Ministero della Difesa ha invitato migliaia di donne ucraine ad arruolarsi nell’esercito. Basta avere tra i 18 e i 60 anni e stare in buone condizioni di salute. Ci sarebbero state esercitazioni per l’uso delle armi e sarebbero migliaia quelle attualmente impegnate contro la Russia.