La memoria farebbe faville grazie a questa pianta molto comune e al suo piacevole profumo

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Le piante hanno sempre rappresentato un medicamento importante prima della diffusione della ricerca scientifica come la conosciamo oggi. A volte, però, gli antichi sono riusciti a intuire dei rimedi che oggi trovano conferma seguendo il metodo scientifico.

Ad esempio, pare che alcuni vecchi rimedi che sfruttano le proprietà delle piante per favorire la memoria siano effettivamente efficaci. Si tratta di alcune piante aromatiche, che troviamo spesso nel giardino o nella dispensa.

Oggi, però, abbiamo la possibilità di inalarne il benefico aroma anche usando i loro oli essenziali e come conseguenza la memoria farebbe faville. Non ci resta che scoprire di quali piante si tratta.

Piccoli dimenticanze

A tutti capita di dimenticarsi eventi passati o intenzioni future. Magari ci siamo scordati di dove abbiamo messo le chiavi o non abbiamo effettivamente fatto quella telefonata importante. Però, potrebbe consolarci il fatto che anche in passato i nostri predecessori avessero simili problemi.

Prendiamo, ad esempio, Shakespeare, l’icona della letteratura inglese e autore di diverse opere tra cui l’Amleto. Qui Ofelia dice: “ecco del rosmarino, questo per la rimembranza”. Infatti, questa sarebbe proprio una delle piante comunemente utilizzate come rimedio per i problemi di memoria. Oggi la ricerca ha testato questa pratica arrivando a dei risultati davvero interessanti.

La memoria farebbe faville grazie a questa pianta molto comune e al suo piacevole profumo

A sostenere l’ipotesi secondo cui il rosmarino sarebbe un alleato della nostra memoria è una ricerca della University of Northumbria. In realtà, però, si tratta di uno degli ultimi passi avanti in questa direzione.

Altri studi precedenti, infatti, avrebbero dimostrato che il rosmarino è efficace per la memoria a lungo termine e calcoli matematici, ma non solo lui. Pare che sul pantheon dei cavalieri della memoria debbano salire anche la salvia, il ginkgo biloba, il ginseng e la citronella.

Nell’ultima ricerca sull’argomento, i ricercatori hanno diviso casualmente i 66 volontari in due gruppi, ognuno in una stanza diversa. Erano tutti individui sani che dovevano ricordare ed effettuare delle determinate azioni.

In una delle due stanze si avvertiva un chiaro aroma di rosmarino, nell’altra no. I risultati avrebbero mostrato una migliore performance nel primo gruppo. Sembra, quindi, che il rosmarino possa essere un alleato di memoria e concentrazione.

Questi risultati forse non sorprenderanno i Lettori che già conoscono la terapia forestale. Infatti, sono sempre di più le ricerche che evidenziano i benefici dell’inalazione degli aromi e sostanze emesse dalle piante.

Approfondimento

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