In questo periodo, oltre alle margherite, i prati sono ricoperti da innumerevoli fiorellini di un delicato color violetto. Sono così piccoli e così graziosi che è un dispiacere coglierli. E infatti se ne stanno lì dove sono nati, a creare veri e propri tappeti color indaco.
Stiamo parlando dei cosiddetti “Occhi della Madonna”. Andiamo a scoprire più nello specifico di che pianta si tratta, e soprattutto a scoprire la leggenda che sta dietro al nome di questo delizioso fiorellino così tanto diffuso.
Veronica
Il nome vero degli Occhi della Madonna, è Veronica (nome scientifico Veronica persica Poir). Si tratta di una pianta erbacea annuale che appartiene alla famiglia delle Plantaginacee.
Il suo fiore è costituito da 4 petali. I due petali superiori sono tra loro uniti e il loro colore varia dal bianco all’azzurro fino ad arrivare al viola più intenso. In genere, uno dei 4 petali è leggermente più piccolo e più chiaro rispetto agli altri.
Le foglie sono pelose e frastagliate.
Significato
Il nome Veronica deriva dal latino “portare vittoria”.
La tradizione cristiana riconosce in Veronica la donna che, asciugando il volto di Gesù, ne vide rimanere impressa l’immagine su un panno di lino. Ecco perché questi fiorellini nascono proprio durante la settimana che precede la Pasqua.
Nel linguaggio dei fiori, gli Occhi della Madonna rappresenta “l’Addio”.
Leggenda
Ora che abbiamo conosciuto più da vicino la pianta, andiamo a scoprire la leggenda che sta dietro al nome di questo delizioso fiorellino così tanto diffuso.
Una mattina di primavera, Maria passeggiava lungo un sentiero con il figlioletto Gesù che correva felice nel prato. A un tratto, il bambino ebbe sete, ma nei pressi non vi era alcuna fontana né corso d’acqua. A un certo punto Maria si accorse di un piccolo fiorellino bianco. Avvicinandosi ad esso notò che all’interno della corolla brillava una goccia di rugiada. Avvicinò il fiore alla bocca del bambin Gesù che fu sazio con quella semplice goccia. In quel medesimo istante, l’azzurro degli occhi della Madonna rimase impresso per sempre nei petali di questo umile fiorellino. E lo stesso avvenne per tutti i fiori della specie.