Anche oggi è stata una seduta nervosa per le Borse. Il conflitto in Ucraina ha catalizzato le attenzioni degli operatori, anche in mancanza di altri spunti. Il mercato è rimasto col fiato sospeso in attesa che il Presidente cinese Xi Jinping e il Presidente USA Biden si parlassero al telefono. In attesa del colloquio telefonico, le Borse europee si sono mosse in ribasso per tutta la mattinata, per poi recuperare nel pomeriggio.
Sul mercato sono mancati gli acquisti. L’ultima seduta della settimana non è mai una giornata particolarmente favorevole per comprare, specialmente in momenti di forte incertezza. Così oggi i grandi investitori hanno preferito rimanere alla finestra in attesa di qualche schiarita sul fronte della guerra. Gli operatori hanno digerito il rialzo dei tassi in USA e in Gran Bretagna. Sul fronte Covid 19 sembrano meno preoccupati della crescita dei contagi in Cina, ma anche in Europa.
Così il mercato è tornato a guardare con attenzione agli eventi in Ucraina, sperando in un accordo a breve. La guerra fa vacillare le Borse ma la bozza di accordo in 15 punti che ieri è circolata ha dato un filo di speranza. Tuttavia, alcuni aspetti della bozza sembrano convincere poco gli esperti e qualcuno paventa che quell’accordo sia un espediente della Russia per prendere tempo.
La guerra fa vacillare le Borse e a Piazza Affari Iveco e ENI nell’occhio del ciclone accusano perdite rilevanti
Alla fine della seduta i principali listini europei hanno chiuso in rialzo frazionale, dopo un avvio positivo e una successiva discesa dei prezzi. L’indice Euro Stoxx 50 ha finito in guadagno dello 0,4%. La Borsa tedesca ha chiuso in rialzo quasi dello 0,2%, stesso rialzo anche per la Borsa di Londra, mentre Parigi ha guadagnato lo 0,1%. Eppure, nonostante le ultime due sedute incerte, la settimana delle Borse europee si è chiusa ampiamente in positivo.
L’indice Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB) ha avuto una seduta in linea con le altre Piazze europee. Alla fine della giornata la Borsa di Milano ha chiuso con un rialzo dello 0,4%, sui massimi della giornata. I prezzi dell’indice maggiore si sono fermati a 24.222 punti. Sul listino svettano Atlantia, in rialzo del 3,6%, Inwit, con un guadagno del 3% e STM, in salita del 2,9%.
Iveco ed ENI hanno chiuso con perdite rilevanti e zavorrato l’indice. Le vendite su Iveco sono opera di trader che hanno voluto monetizzare i rialzi del titolo, in particolare nella seduta di ieri. Per ENI, il mercato non ha apprezzato il piano triennale, nonostante l’annuncio di un riacquisto di azioni per 1,1 miliardi ed un dividendo aumentato. Entrambi i titoli hanno perso circa il 3%.
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