Ormai la Lira ha abbandonato la nostra terra da 18 anni. Ma se rovistiamo nei cassetti ci possiamo trovare di fronte a banconote dimenticate in qualche angolo. E’ proprio così abbiamo la fortuna nel cassetto: guardare la banconota da 1.000 lire vale la pena perché può renderci soldi. Logicamente il valore della banconota da mille lire varia in base all’anno di coniazione e allo stato di conservazione.
La Banca d’Italia ha messo in distribuzione tanti tipi di banconote da mille lire. L’ultima in ordine di tempo è la banconota con l’effige dedicata a Maria Montessori. Sulla banconota precedente c’era il volto di Marco Polo, prima ancora Giuseppe Verdi.
La Banca d’Italia emette la prima banconota da 1.000 lire nel 1897. Battezzata con una grande M, resta in circolazione tra le mani degli italiani fino agli anni Cinquanta. Nel 1930 la Banca d’Italia a fianco alla grande M fece una seconda versione, con l’effige delle regine del mare. Negli anni Settanta addirittura fu messa in circolazione una moneta in argento 883 da 1.000 lire per commemorare il centenario di Roma capitale.
Quale moneta da 1.000 lire ha un valore in più
Proprio la moneta coniata in argento per i 100 anni di Roma Capitale ha un valore superlativo. A quei tempi sono stati realizzati 2.500 pezzi. Oggi la quotazione di quella moneta commemorativa è tra i 500 e 700 euro.
Cosa guardare per capire quanto vale la banconota
Il valore oggi della vecchia banconota di mille lire varia in base all’anno di emissione, alla serie e alla firma. La banconota da mille lire del 1995 con il volto di Maria Montessori, firmata da Fazio e Speziali con numero di serie XCA vale circa 200 euro. Nel caso in cui la serie inizia con la X, il valore è di 100 euro. Tutte le altre banconote da 1.000 lire hanno un valore di sei, dieci volte in più. La fortuna nel cassetto: guardare la banconota da 1.000 lire può garantire in caso di più pezzi un bel gruzzolo di Euro.