La felicità è servita senza fronzoli con la sbrisolona veneta che si spacca con un pugno e si mangia con le mani

sbrisolona

Si tratta di un dolce il cui nome richiama il concetto della briciola o “fregola”, e da cui anche il nome di fregolotta. In altre zone lo chiamano anche “rosegota”, ossia da rosicchiare.

Ha un aspetto rustico e si può dire che la felicità è servita senza fronzoli con la sbrisolona veneta, che si spacca con un pugno e si mangia con le mani. Ebbene sì, questa è la tradizione: non si taglia con il coltello, né si mangia in un piattino con la forchetta. Quando si offre la sbrisolona e ci si appresta ad assaggiarla, si è liberi di poter gustare appieno la fragranza di questo dolce senza troppe formalità.

Facciamo la spesa

Ingredienti:

a) 200 gr di farina 00;

b) 100 gr di farina di mais;

c) 300 gr di mandorle;

d) 200 gr di zucchero di canna integrale;

e) 200 gr di burro morbido;

f) due tuorli uova;

g) una scorza di limone grattugiata,

h) un baccello di vaniglia;

i) un pizzico di bicarbonato e di cremor tartaro;

l) un  pizzico di sale;

m) 1/2  bicchiere di Recioto della Valpolicella.

Impastiamo, sbricioliamo e inforniamo

Passiamo nel mixer, o al mortaio, 250 gr mandorle, per tritarle grossolanamente. In una ciotola amalgamiamo le farine con lo zucchero, con il bicarbonato e il cremor tartaro.

Mescoliamo bene, aggiungiamo il burro a tocchetti, metà Recioto, la vaniglia e il pizzico. Poi i tuorli d’uovo e la scorza di un limone non trattato. Riversiamo il composto su una spianatoia e impastiamo molto velocemente.

A questo punto, sbricioliamo metà impasto in una tortiera foderata di carta da forno, inseriamo le mandorle tritate. Completiamo sbriciolando l’altra metà di impasto per un altro strato.

Disponiamo in superficie le mandorle intere rimaste e l’atra metà di Recioto. Spennelliamo con gli albumi d’uova e spargiamo un cucchiaio di zucchero.

A questo punto inforniamo a 180° per circa quaranta minuti.

Dunque, finalmente la felicità è servita senza fronzoli con la sbrisolona veneta che si spacca con un pugno e si mangia con le mani. La gioia sarà completa se abbineremo a questo dolce un bicchierino di rosso passito veneto, il Recioto, a richiamare il sentore che ritroviamo anche nell’impasto.

Infine, in quest’articolo presentiamo la ricetta della torta rossa alla barbabietola.