La FED fornisce le risposte ad importanti interrogativi

FED

Diversi erano i le dubbi e domande, che operatori ed analisti si erano posti in vista della riunione della FED.

Si sarebbe deciso di uscire dalla fase di politica monetaria espansiva?

Iniziava una nuova stance di politica monetaria basata sul tapering?

Sono quindi giunte diverse risposte, fondamentali per comprendere l’analisi della situazione economica, svolta dalla FED, ma anche il nuovo corso deciso nell’ultima riunione.

Quali prospettive economiche?

Due sono i principali elementi messi in rilievo da Jerome Powell.

Una dinamica dell’inflazione con maggior forza di quel che ci si attendeva, ma anche una sua natura sostanzialmente temporanea e legata essenzialmente ad una strozzatura sul lato dell’offerta di mercato.

Ad avviso del board della FED, secondo le parole di Powell, sarebbe quindi legata più a problematiche collegate alla diminuzione della disponibilità di beni e servizi, che ad una vera e propria ripresa dell’economia, la vera causa delì’attuale dinamica inflazionistica.

A tale risultato analitico si è giunti anche tramite un’attenta disamina delle dinamiche del lavoro, un contesto caratterizzato, a detta di Powell, da prospettive ancora deboli e non in grado di supportare, al momento, l’ipotesi di un’inflazione strutturalmente orientata al rialzo. Come quella che invece tende a caratterizzare fasi di sostenuta crescita economica in un regime di piena occupazione.

Una variabile in gran parte indipendente

Un peso particolare, in questa analisi, riguarda soprattutto l’elemento riconducibile alle problematiche sul lato dell’offerta di mercato. Si tratta, ad avviso della FED, di un elemento scarsamente influenzabile da politiche monetarie.

Elemento su cui, da parte nostra, era stato posto l’accento in tempi non sospetti.

Dopo i primi mesi di pandemia, peraltro in linea anche con proiezioni riconducibili al concetto di cicli di Kondratieff, avevamo evidenziato la prospettiva di un ritorno ad un periodo caratterizzato da stagflazione. Un fenomeno riconducibile ad una inflazione inserita in un contesto di economia ancora strutturalmente debole.

Avevamo infatti evidenziato che le chiusure di molte attività, per motivi economici o legali, collegati alla pandemia. All’epoca non c’erano né i vaccini, né il Green Pass e tali chiusure non potevano non influire sui prezzi di prodotti e servizi.

L’elemento scarsità, o comunque diminuita offerta di mercato, non avrebbe potuto che spingere al rialzo i prezzi in molti settori.

Pensiamo, a titolo puramente esemplificativo, a quello che poi è successo in diversi contesti, dalla scarsa disponibilità di componenti elettroniche al settore edilizio.

Una proiezione, quindi, sostanzialmente confermata da quanto avvenuto successivamente, e prospettiva con la quale ora si trovano a fare i conti le decisioni delle Banche Centrali.

Effetti del tapering: la chiave semantica

Ovviamente sarebbe contraddittorio affermare, da parte del board di una Banca centrale, che determinate variabili siano indipendenti dalle decisioni di politica monetaria, e poi assumere alcune decisioni, ritenendo di agire sulle medesime.

Se così fosse, perché mai, allora, inaugurare una stagione all’insegna del tapering?

Evidentemente le parole di Powell sono da leggere secondo una precisa chiave semantica.

Una corretta ermeneutica delle sue dichiarazioni non può non riconoscere che un qualche effetto sull’inflazione sia da attribuire alla nuova stance di politica monetaria.

Ma, al contempo, Powell ha voluto affermare che anche ad una politica di tapering non vanno riconosciuti effetti miracolistici sulle dinamiche inflazionistiche.

Questo, a nostro avviso, il principale significato da attribuire alle sue affermazioni in tema di variabili indipendenti.

Le cause dell’attuale vigore inflazionistico vanno quindi ricondotte a variabili in gran parte non controllabili da politiche monetarie, quali sono contagi, effetti delle campagne di vaccinazione e conseguenti dinamiche economiche sul lato dell’offerta di mercato.

La FED fornisce le risposte ad importanti interrogativi: conclusioni

E noi non possiamo che concordare, non fosse che perché, come superiormente ricordato, si tratta esattamente dello scenario economico da noi proiettato sin dai primi mesi di pandemia su queste pagine.

In conclusione, volendo sintetizzare l’elemento essenziale delle parole di Powell, potrebbe ricondurre a quanto segue.

Il risultato della diminuzione della base monetaria, messa a disposizione da parte di una Banca centrale, può in qualche misura condurre anche ad un impatto positivo sul contenimento dell’inflazione, ma non così risolutivo. Per concludere sull’argomento riguardante la FED che fornisce le risposte ad importanti interrogativi, nell’attuale contesto è comunque opportuno avviare il tapering. Anche se gran parte delle dinamiche inflazionistiche si basano su variabili in gran parte indipendenti dalla politica monetaria.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT