Come avevamo previsto la FED ha ceduto e ha tagliato i tassi dello 0,25%.
Una mossa quasi obbligata dopo che Powell aveva allargato la propria finestra di osservazione non soltanto verso l’economia USA ma aprendosi a un’analisi globale.
I dati macroeconomici americani non meritavano nemmeno questo taglio. Agganciandosi invece a un analisi globale e all’impatto che il rallentamento economico delle nazioni UE e di alcuni emerging l’iniziativa che ha preso la FED ci sta.
E’ una forma preventiva che in qualche modo comunque scontenta tutti.
I falchi e gli economisti più avveduti o per meglio dire concentrati sui numeri correnti perché non ne vedevano la necessità.
Le colombe che svolazzano con lo sguardo proiettato in avanti perché avrebbero voluto addirittura di più.
La furia di Trump
Un altro che avrebbe certamente voluto di più è Donald Trump.
Il presidente USA per motivi già detti (leggasi ipotesi di crisi a fine 2020 nella “sua” seconda campagna elettorale) da tempo attacca Powell e company suggerendo (visto che non può imporlo) un taglio più ampio.
Taglio di almeno mezzo punto che non è arrivato e che ora ci fa temere reazioni furiose da parte di Trump.
La delusione del Dow Jones e delle Borse USA
Anche il Dow Jones e in generale le Borse non l’hanno presa per nulla bene.
Una chiusura a -1.23% indica una reazione chiaramente infastidita da parte degli operatori.
D’altronde questi, non paghi dei ricchi dividendi incassati e tendenzialmente almeno confermati, coi prezzi sui massimi storici puntavano a nuove marginalità finanziando le leve al 2% anziché al 2,5%.
Il 2,25% è una “metà via” che nel conto del costo di mega finanziamenti sull’interbancario americano finalizzati a trade di Borsa significa decine di miliardi in meno di margine per i grandi gruppi finanziari.
E ora si balla coi dati positivi
In un contesto del genere lo scenario che si apre resta confuso.
Anche perché ben difficilmente la FED muoverà una foglia prima del prossimo meeting che si terrà dopo metà settembre.
Tendenzialmente gli umori del Dow Jones e delle Borse in genere per queste prime settimane potrebbero anche viaggiare in sintonia coi dati macroeconomici.
Non più letti (per diciamo 2/3 settimane) come leva per smuovere la FED ma per il loro significato intrinseco.
Ergo a dati positivi Borse in rialzo e viceversa.
Approfondimento
Come investire dopo il taglio dei tassi della FED?