La cura anti-Covid a casa che riduce i ricoveri 

Covid 19

Recentemente un’equipe medica ha elaborato alcuni parametri per una cura anti-Covid che permetta di limitare i ricoveri. Allo stesso tempo si tratta di un protocollo semplice da seguire, ma sempre e solo dietro prescrizione medica. A elaborarlo, con le indicazioni per il trattamento a domicilio dei pazienti affetti da coronavirus è stato l’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri” in collaborazione con l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Un documento innovativo rispetto alle raccomandazioni dell’Istituto Superiore di Sanità che contiene la tanto agognata cura anti-Covid a casa che riduce i ricoveri. E’ importante sempre ricordare che gli antibiotici non servono a curare le infezioni virali. Questo vale per il Covid, come per l’influenza o il raffreddore. Inoltre, la prevenzione si fa partendo dai tre precetti base: igiene, distanziamento sociale e utilizzo della mascherina.

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Il “metodo Negri”

La terapia, dietro consulto medico, inizia subito all’insorgere dei primi sintomi. Il motivo è presto detto: nella prima settimana il virus prolifera velocemente e aggredisce l’organismo. La cura Negri prevede l’assunzione di un farmaco che abbia come principio attivo l’acido acetilsalicilico e, in caso di stati doloranti, anche di un farmaco antiinfiammatorio come il nimesulide. La differenza, rispetto alle indicazioni iniziali, sta nel fatto che il paracetamolo, non ha proprietà antiinfiammatorie come l’acido acetilsalicilico. Nei casi più gravi, si arriva all’assunzione di cortisone, sempre e solo sotto prescrizione medica. Il metodo Negri è stato messo in pratica da una trentina di medici di base che l’hanno sperimentato su una platea di 500 pazienti. E sembra funzionare.

Si guarisce in poco più di due settimane dai sintomi peggiori, quali febbre, dolori muscolari e articolari. I sintomi più leggeri del Covid, come affaticamento e perdita di gusto e olfatto, poi, persistono meno. Ma la vera svolta della cura anti-Covid a casa che riduce i ricoveri consiste nel fatto che appena il 2,2% dei pazienti è finito in ospedale per complicazioni rispetto alla terapia con paracetamolo (14,4%). La conclusione è che essendo l’infiammazione che porta al ricovero, prevenirla aiuta a evitare l’ospedale. Il medico di famiglia deve comunque restare sempre il punto di riferimento per il trattamento di ogni malattia.

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