La crisi non è finita: 1 italiano su 4 pronto a impegnarsi i gioielli di famiglia. Già, proprio così un italiano su quattro è pronto ad affidarsi al cosiddetto credito a stima per avere liquidità immediata. E’ purtroppo uno degli inquietanti effetti della crisi indotta dal coronavirus. Ed è quanto afferma Affide, la più grande società italiana di credito su pegno. Pare che ben un quinto degli italiani si sia rivolto a qualche forma di impegno di gioielli di proprietà negli ultimi tre mesi. E, come detto, uno su quattro è pronto a farlo, pur di avere denaro immediatamente, da utilizzare per mandare avanti la famiglia.
Altri dati sono altrettanto sconfortanti. Due terzi degli italiani hanno avuto impatti negativi sulla propria situazione finanziaria per colpa dell’emergenza sanitaria tutt’ora in corso. Di questi, la metà esatta ha detto che ha dovuto rivedere le proprie abitudini, senza stravolgerle, ma facendo più attenzione alle spese. Quasi un quinto, invece, ha subito in pieno gli effetti della crisi. La motivazione? O ha dovuto chiudere la propria attività, o è rimasto senza lavoro. Purtroppo, senza entrate, l’esigenza di ricorrere a servizi alternativi di finanziamento appare piuttosto inevitabile. La crisi non è finita: 1 italiano su 4 pronto a impegnarsi i gioielli di famiglia.
La crisi non è finita: 1 italiano su 4 pronto a impegnarsi i gioielli di famiglia
Sono le cifre che gli italiani dichiarano di aver perso che fanno impressione. Si va da chi ha detto di aver subito riduzioni nell’ordine dei 1.000 euro, chi fino a 5.000 ed anche un decimo che dichiara di aver perso fino a 10.000 euro, finora. I più colpiti? Famiglie con figli, autonomi e disoccupati (ovvio, per questi ultimi). Anche i giovani neoassunti non se la passano bene, se otto su dieci dichiarano di aver subito perdite, anche consistenti. È quindi evidente che la richiesta di un prestito, di credito a stima, per molti è stata l’unica risorsa. O l’estrema necessità. Il che, purtroppo, non fa molta differenza.
Le motivazioni per le richieste del credito su pegno sono quelle che ci si possono aspettare. Denaro contante in pochi minuti, liquidità veloce senza garanzie, certezza di rientrare in possesso del bene in poco tempo. Una piccola percentuale decide di impegnare i gioielli per non venderli, ma ottenendo comunque una certa cifra, sicuramente preziosa in questo momento.
Quanti usano questi servizi?
Il numero non è piccolo. In media, da 250.000 a 300.00 persone all’anno. È la cifra richiesta annualmente che è spaventosa. Circa 800 milioni di euro di prestiti su pegno, per un taglio medio di 1.000 euro. Fortunatamente, sembra che il 95% riesca a rientrare in possesso del proprio bene, che nel frattempo è custodito da chi ha erogato il denaro. Solo il 5% non lo riscatta, e lo mette all’asta, cercando di guadagnarci un’ultima volta.