Il reale problema correlato alla maxidetrazione per le ristrutturazioni, è risultata la poca chiarezza e gli eccessivi dubbi interpretativi insorti in seguito ai decreti attuativi. Infatti, fruire del beneficio risulta quantomeno difficile allorquando le indicazioni diano adito a dubbi interpretativi o incertezze. La conseguenza di siffatta zona grigia sarebbe che molti di coloro che correranno per ottenere il beneficio, potrebbero perderlo a causa di fraintendimenti nell’attuazione della legge.
Quindi, ad oggi il problema è che ancora non c’è un quadro dettagliato e preciso sulla modalità di fruizione del beneficio fiscale. Ciò, nonostante siano passati quasi 3 mesi dal primo luglio, ossia dalla data a partire dalla quale è possibile beneficiare di siffatto sconto fiscale. Per queste ragioni, la Corte dei Conti ha chiesto al Ministero decreti più chiari per il Superbonus 110%. In particolare, è il MISE, ossia il Ministero dello Sviluppo Economico, che deve fornire indicazioni più chiare su requisiti e asseverazioni.
Cosa dovrà fare il MISE
I Giudici della magistratura contabile hanno bloccato i decreti attuativi del Mise relativi alle norme che regolano l’accesso al Superbonus 110% e alle asseverazioni necessarie. In altri termini, la Corte dei Conti ha chiesto al Ministero decreti più chiari per il Superbonus 110%. Quindi, occorrerà passare alla correzione di taluni passaggi che riguardano le certificazioni ed i requisiti tecnici per l’accesso al beneficio.
Tuttavia, poiché la sede del Mise è stata evacuata a causa del Coronavirus, bisognerà attendere ancora qualche settimana. Sicchè, perché gli addetti procedano alle materiali correzioni richieste, decorreranno almeno altre 2 settimane, prima che i relativi provvedimenti trovino pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Necessità dei chiarimenti
La richiesta della Corte dei Conti mira, come anticipato, a rendere i decreti attuativi più chiari e più agevolmente comprensibili da parte degli operatori. Essi, devono poter essere applicati in modo più semplice, senza lasciare spazio a dubbie interpretazioni o a contrasti rispetto alle indicazioni dell’Agenzia delle Entrate. Le precisazioni possono riguardare, ad esempio, la possibilità stessa di accedere al Superbonus per alcuni lavori trainati, per gli interventi sulle parti comuni, ecc.
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