La contrazione economica prevista è dell’1%. Il crollo basta alle Borse?

coronavirus e politica

La contrazione economica prevista è dell’1%. E siamo solo agli inizi, verrebbe da dire. Finora il dispiegarsi della crisi da coronavirus è stata più nella componente finanziaria che non dell’economia reale. Come sempre, del resto. Spieghiamoci: la matrice della crisi è esogena, cioè legata a “quell’evento che non ti aspetti” ma che intanto te lo ritrovi tra i piedi. E con cui devi misurarti, da un punto di vista umano ed economico. Quest’ultimo si è mosso in primis iniziando a riadeguare i prezzi delle varie attività. Leggasi crolli di Borsa. Poi c’è la componente reale, che pesa tanto e forse più della prima, di cui si iniziano a proiettare stime sui Pil. Lo stanno iniziando a fare tutte le Istituzioni, e ieri è stata la volta della Commissione europea.

Verso una contrazione economica dell’1%?

La contrazione economica prevista è dell’1%. Se tutti i Governi nazionali UE adottano la strategia italiana del #iorestoacasa, le conseguenze sono prevedibili . Ci ritroviamo infatti una volta tanto a essere noi i benchmark per gli altri, quindi vuol dire tutto fermo in Europa nel giro di ore. Negozi chiusi, uffici idem, piccoli artigiani a casa, le industrie che adottano ‘ferie forzate’. È un congelamento dell’economia di cui la Commissione ne prova a stimare l’entità. In un documento dell’esecutivo trapelato ieri la contrazione stimata è nell’ordine dell’1% rispetto al +1,4% di qualche mese fa. Informalmente, invece, tra gli stessi funzionari di Bruxelles i timori sono ancora peggiori di quell’1%. Ma siamo ancora a marzo, per cui di tempo per la stima dei danni ce n’è abbastanza. E poi forse avran pensato che in un momento così cupo di suo sarebbe meglio ‘procedere per gradi’.

Alcuni stralci del citato documento

Crisi economica, UE stima contrazione economica dell’1%. Dal citato documento si legge: «La crisi indotta dal Covid-19 avrà effetti molto pesanti sui paesi UE e sulla zona dell’euro. Le ricadute dirette attraverso tutti i canali si stima ridurranno la crescita reale di 2,5 punti percentuali rispetto alle attese precedenti la pandemia». La distanza algebrica che appunto intercorre tra il +1,4 di ieri e il -1% di oggi. E per il tempo a venire? Oggettivamente è troppo presto. Non perché gli economisti non siano in grado di stimare scenari a 1/2/3 anni, ma perché è la natura dell’evento pandemico a consigliare cautela. Ad oggi, secondo il citato documento della Commissione, per l’anno a venire si avrebbe «un deciso ma non completo recupero nel 2021». Come sempre noi seguiremo da vicino gli eventi e il decorso della crisi.