La Cina si espande: Daimler nel mirino

Cina

Mentre non si placano le polemiche tra la Casa Bianca e il colosso delle TLC Huawei, la Cina prosegue la propria espansione globale a suon di acquisizioni.

Daimler dunque diventa sempre più cinese.

La grande industria automobilistica tedesca detentrice le marchio Mercedes Benz, ha comunicato che il gruppo cinese Baic ha acquisito sul mercato una quota del 5% della società.

Il commento è di rito e positivo: “Accogliamo con favore il fatto che il nostro partner di lunga data, Baic, sia diventato anche un investitore a lungo termine”.

Così si è espresso il CEO della Daimler, Ola Kallenius in una nota.

Baic Group e Daimler sono partner in Cina fin dal lontano 1984.

Allora venne creata la joint venture Beijing Benz.

L’interesse ad aumentare la propria quota da parte di Baic risale addirittura al 2015.

Ma non è solo questo 5% in mani cinesi.

La Cina è già entrata da tempo in Daimler tramite il gigante automobilistico Geely, attraverso Tenaciou3 Prospect Investment detiene già quasi il 10% della società tedesca.

Smart presto in mani cinesi?

Addirittura si vocifera che Daimler vorrebbe monetizzare cedendo Smart a proprio ai cinesi di Geely!

Già in corso invece una Joint Venture tra le due aziende per produrre una mini vettura elettrica in Cina.

Huawei all’attacco

Oltre all’attacco la Cina mostra anche di sapersi difendere e qui lo fa con le sibilline parole del CEO di Huawei.

Dopo aver spiegato l’infondatezza del Ban imposto da Donald Trump, il fondatore di HuaweiRen Zhengfei ha lanciato un messaggio alquanto sibillino ai Paesi europei:

“All’Europa non conviene legarsi al carro da guerra degli Usa perché, una volta trovato l’accordo con la Cina, l’America si dimenticherà dei suoi alleati. Inoltre, siamo convinti di poter costruire bene la rete in Europa e che non tutti i Paesi nel mondo. Quelli che ci sceglieranno avranno successi”.

Il CEO del colosso cinese ha poi parlato in termini positivi dell’incontro avvenuto ad aprile a Pechino con il nostro Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Abbiamo avuto un colloquio molto amichevole, anche perché ripone grande fiducia in Huawei”.

Nonostante il buon rapporto instauratosi, Ren Zhengfei ha detto  che sarà molto difficile fare affari in Italia a causa dell’adozione del Golden Power, vale a dire la verifica sulla sicurezza specifica sui fornitori di reti di nazioni extra-Ue.

Questo però non pare smentire l’intenzione dichiarata da Huawei settimana scorsa di investire ben 3 miliardi di dollari circa in Italia.

Evidentemente per le unità di misura valide per la Cina  3 miliardi di dollari sono poca cosa…