Purtroppo, il fatto che l’Italia stia pagando un tributo così alto di morti alla pandemia è dovuto al fatto che siamo un paese di vecchi. Proprio in queste ore, l’ISTAT ha reso noto che il 2020 è stato l’anno che ha visto nascere meno bambini dall’Unità d’Italia in poi. La chiamano la dieta dei 100 anni ma il bello è che non funziona solo con la tavola, ma anche con una serie di accorgimenti. Vediamo assieme ai nostri Esperti della Redazione perché i ricercatori di tutto il mondo convergono su questo nuovo stile di vita.
Poche proteine e tante fibre
Due recenti studi incrociati, uno giapponese e l’altro californiano, hanno puntato il dito sull’importanza di assumere poche proteine e tante fibre. Questa unione di rinuncia da una parte e sovrabbondanza dall’altra, sarebbe una delle principali fonti di giovinezza. Con un’incidenza più bassa di tumori, soprattutto allo stomaco, al pancreas, all’intestino e al colon retto. Tra le proteine animali, sarebbe opportuno scegliere quelle del pesce. Le, fibre, invece dal canto loro, hanno il beneficio di mantenere equilibrata la flora batterica intestinale.
Sole e olio extravergine di oliva
La chiamano la dieta dei 100 anni ma il bello è che non funziona solo con la tavola, ma anche prendendo il sole. Questa volta lo studio è britannico e canadese e sottolinea l’importanza della vitamina D. Assunta a tavola, ma anche con l’esposizione al sole. Secondo i ricercatori l’olio extravergine di oliva e il sole del Mediterraneo sono gli alleati principali degli ultranovantenni di questa zona dell’Europa. Non solo italiani, ma anche greci e spagnoli, tra i centenari in salute, che approfittano maggiormente della presenza del sole e utilizzano olive e olio extravergine quotidianamente.
Attività fisica e lavoro all’aria aperta
Chiudiamo con l’ultimo punto davvero interessante, questa volta rimarcato dall’università giapponese di Okinawa. Uno dei segreti della longevità dei popoli mediterranei, rispetto agli europei continentali, non è solo l’attività fisica o sportiva. Ma, una vita di lavoro all’aria aperta, magari a contatto col mare. Infatti, marinai, pescatori e lavoratori dell’indotto marino, uniti agli agricoltori delle viti e degli ulivi mediterranei, si dimostrano più longevi e in salute di tutti gli altri.
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