La Borsa fatica però resiste, ma vola un titolo con un rialzo del 10%

Ftse Mib

Termina una seduta incerta in Piazza Affari con una chiusura in perdita. Tuttavia la giornata ha dei lati positivi da tenere in considerazione, specialmente per la prossima settimana, che ancora una volta sarà cruciale. L’aspetto positivo di questa seduta è che i prezzi dell’indice Ftse Mib, sono saliti per buona parte della giornata. L’aspetto negativo riguarda l’ennesimo calo per le banche. La Borsa fatica però resiste, ma vola un titolo con un rialzo del 10%.

Le Banche sono la palla al piede di Piazza Affari

Partiamo dalle banche. Se osserviamo le performance odierne dei 40 maggiori titoli azionari italiani, tra le peggiori 4 ci sono 3 Banche. Bper Banca ha ceduto il 3,8%, Banco BPM il 3,3% e Unicredit il 3,3%. Sicuramente su Unicredit pesa il profit warning appena lanciato. Certo è che da oltre un mese l’azione non si schioda dai minimi storici. L’abbiamo scritto più volte, finché queste non ripartono al rialzo non ci sarà ripresa per il listino di Milano. E affinché le Banche ripartano, deve cessare la turbolenza sui titoli di Stato e lo spread deve tornare stabilmente sotto i 200 punti. Oggi ha chiuso a 230 punti.

L’aspetto positivo dell’ultima seduta di ottava è che l’indice Ftse Mib ha aperto in deciso ribasso ma ha recuperato terreno durante tutta la giornata. All’ora di pranzo è andato anche in terreno positivo, ma poi l’apertura debole di Wall Street ha fatto scendere nuovamente i prezzi.

La Borsa fatica però resiste, ma vola un titolo con un rialzo del 10%.

Nonostante l’andamento debole di Borsa italiana, alcuni titoli hanno messo a segno dei forti rimbalzi. In particolare Gequity (MIL:GEQ), che è volata del 10%. Il titolo dal massimo di gennaio ai minimi di marzo ha ceduto il 45%. Da fine marzo i prezzi hanno seguito un andamento laterale attorno a 0,026 centesimi di euro. La soglia di 0,0295 centesimi è un ostacolo che tiene sotto pressione l‘azione da circa un mese. Il balzo odierno potrebbe essere il preludio per un attacco a questa resistenza. Una chiusura sopra 0,0295 euro permetterà ai prezzi di tornare a salire, con primo obiettivo a 0,034 centesimi. Ma non è escluso un allungo fino ai massimi di gennaio a 0,042 centesimi. Dai valori attuali è un apprezzamento di quasi il 50%.