La Borsa attende la svolta, i bancari pronti a schizzare verso l’alto. Ma a una condizione

Per i mercati finanziari è stata una settimana ricca di eventi importanti. E’ stata una settimana storica per il prezzo del petrolio, sceso ai minimi da 40 anni. Il Contratto WTI è crollato sotto la soglia dei 7 dollari al barile. E’ stata la settimana del Consiglio Europeo dei 27 Capi di Stato e di Governo sugli aiuti alla ripresa economica nella UE. Infine è stata la settimana del giudizio di rating dell’agenzia Standard&Poor’s sul debito dell’Italia.

E la prossima che settimana sarà?

La Borsa attende la svolta, i bancari pronti a schizzare verso l’alto. Ma a una condizione

Partiamo dal giudizio di Standard&Poor’s perché potrebbe essere la chiave per una settimana positiva per Piazza Affari, che potrebbe fare meglio delle altre Borse europee. L’agenzia americana ha lasciato invariato il rating nazionale confermandolo a BBB. Una sostanziale promozione per l’Italia che potrebbe beneficiarne già da lunedì, se lo spread tra rendimenti del BTP e del Bund scendesse. Il calo si rifletterebbe in positivo sulle quotazioni delle banche italiane, imbottite di titoli di Stato, in particolare Unicredit. Se lo spread scendesse sotto i 200 punti questa sarebbe la settimana della riscossa delle banche.

I livelli chiave da monitorare

Dal 25 marzo i prezzi della Borsa italiana si muovono in laterale, ingabbiati all’interno di una fascia molto precisa. Il livello superiore passa per area 17.800 punti mentre la fascia inferiore si trova a quota 16.400 punti. Finché i prezzi non usciranno da questa gabbia, non si assisterà a nessun movimento deciso dell’indice Ftse Mib (INDEX-FTSE).

Una violazione al rialzo spingerò i prezzi verso il target di 21400 punti. Infatti a questo livello colmerà il gap che ha aperto nella seduta del 6 marzo. Al contrario, una discesa delle quotazioni sotto il supporto di 16.400 punti avrà come primo obiettivo 15.750 punti. A quel livello di prezzo si chiuderebbe il gap aperto con la seduta del 24 marzo. Ma non è detto che poi i prezzi si fermino, anzi. E’ probabile che tornino a scendere fino in area 14mila, minimo del forte sell off che si è scatenato a fine febbraio per emergenza coronavirus.

Occhio sempre a Wall Street

La Borsa attende la svolta, i bancari pronti a schizzare verso l’alto. Ma a una condizione. Piazza Affari si muove in un contesto finanziario da cui non può prescindere. Indipendentemente da fattori interni, sull’andamento dei prezzi influisce il clima delle altre Borse, in particolare quella USA. Senza una buona impostazione di Wall Street, eventuali allunghi del nostro listino saranno solamente estemporanei, dei rimbalzi di breve.