Molti si chiedono se le persone vanno in pensione per vecchiaia o per altri motivi. Fino allo scorso anno i ritiri anticipati dal lavoro erano agevolati dalla famosa Quota 100. Da tre mesi a questa parte si è cambiato registro: la bilancia è in equilibrio tra pensione anticipata e quella di vecchiaia riferiti non al pubblico impiego. Stesso discorso avviene per il lavoro autonomo in perfetto equilibrio.
Quota 100 cosa c’è da attendersi
A tre mesi dall’inizio dell’anno 2020 possiamo con certezza dire che Quota 100 non attira più tanto i lavoratori. Le domande per Quota 100 presentate da gennaio a marzo, circa 30mila, sono state la metà rispetto all’anno 2019. Alla luce di ciò non dobbiamo cadere in un tranello: non è detto che Quota 100 non ha più appeal. Il freno a fare la domanda dall’uscita dal mondo del lavoro con anticipo è dovuto anche dalla attuale situazione che si sta vivendo in Italia. Molti uffici da mesi stanno sono aperti a singhiozzo e molti lavoratori sono da casa a fare lavoro agile. E’ ipotizzabile, invece, tra qualche mese l’effetto opposto. Non appena si ritorna alla normalità, chi ha i requisiti: 2 anni di età e 38 di contributi potrebbe optare per Quota 100. In un contesto del genere e con la paura di potersi contaminare nel rapporto con gli altri sul lavoro potrebbe indurre a scegliere la Quota 100 e mettersi in pensione anticipata.
La bilancia è in equilibrio tra pensione anticipata e quella di vecchiaia
Cosa è successo al Fondo pensioni lavoratori dipendenti?
Il Fondo pensioni lavoratori dipendenti dell’Inps segna liquidazioni di vecchiaia e anticipate in numero più alto rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno ma in linea con gli ultimi due. L’andamento è simile anche per le gestioni dei lavoratori autonomi. Molti si chiedono da cosa sia dovuta questa situazione. Presto detto l’introduzione della finestra di uscita trimestrale per le pensioni anticipate e per le Quota 100 dello scorso anno che fanno il paio con i requisiti anagrafici per le pensioni di vecchiaia.