E la Cina si impenna! Principalmente per effetto dei dati sul comparto servizi usciti migliori delle attese in Cina, in Giappone e in India che hanno trascinato al rialzo le borse e sancendo di fatto un marcato ritorno di fiducia, oltre che di interesse, nelle grandi economie emergenti asiatiche.
Sulla scia di ottimismo in oriente, anche l’Europa apre con il segno più anche se rimangono indietro Atene e sorprendentemente anche Bruxelles e Francoforte. Ed è proprio nella città tedesca, dove si sta svolgendo il forum sulla vigilanza bancaria e finanziaria, Draghi ieri ha lanciato un messaggio chiaro proprio a quella Germania che aveva opposto più strenuamente la sua linea alla presidenza della Banca Centrale Europea. La BCE, sostiene il presidente, “ha la volontà e la capacità di agire”. Ovvero è in programma per l’istituto di Francoforte la discussione sul potenziamento dell’attuale politica monetaria, anche se rimangono ancora subbi su quali siano le attività che l’eurotower potrebbe mettere in atto.
L’ampliamento del Quantitative Easing è certamente un tema caldo, mentre gli analisti puntano sempre di più l’attenzione su un’ulteriore revisione al ribasso dei tassi, soprattutto quelli di deposito nel tentativo di far fuoriuscire la liquidità delle banche verso imprese e privati.
In un clima europeo che si profila nei prossimi mesi come ulteriormente accomodante, oltreoceano la Federal Reserve è messa ulteriormente alla prova da un dubbio quasi amletico: rialzare o non rialzare? Perché in un clima di generale accomodamento a livello globale, Yellen e co. si troverebbero ad essere gli unici ad andare controtendenza con la possibilità di non avere cartucce da sparare in caso un eventuale rallentamento dell’economia lo richiedesse. Insomma, vale la pena per la FED andare contro la marea dell’easing globale o è più opportuno giocarsi quel briciolo di credibilità rimasta e virare in acque più sicure?
Market Movers
2:45 Cina PMI Servizi Caixin cons. 50.8 prec. 50.5
9:00 Regno Unito Indice prezzi case Halifax cons. 9.5% prec. 8.6%
10:00 Eurozona PMI Servizi cons. 54.2 prec. 54.2
10:00 Eurozona PMI Composito Markit cons. 54.0 prec. 54.0
10:00 Eurozona Discorso Draghi (BCE)
10:30 Regno Unito PMI Servizi cons. 54.3 prec. 53.3
14:15 Stati Uniti Variazione occupati non agricoli ADP cons. 180k prec. 200k
14:30 Stati Uniti Bilancia Commerciale cons. -41.1b prec. -48.3b
15:45 Stati Uniti PMI Composito Markit cons. prec. 54.5
16:00 Stati Uniti PMI non-manifatturiero ISM cons. 56.5 prec. 56.9
16:00 Stati Uniti Discorso Yellen (FOMC)
16:30 Stati Uniti Scorte di petrolio cons. 2.664m prec. 3.376m
20:30 Stati Uniti Discorso Dudley (FOMC)
23:25 Australia Discorso Stevens (RBA)
EURUSD
La giornata si apre in territorio negativo per la moneta unica che, dopo le perdite di ieri, si attesta in area 1.0930 anche per effetto delle aperture positive delle borse europee che seguono a ruota quelle asiatiche che hanno fatto registrare risultati molto incoraggianti. I dati PMI servizi sono usciti questa mattina in territorio positivo rispetto alle rilevazioni precedenti per tutti i paesi del Vecchio Continente interessati dal sondaggio, ma hanno mancato di raggiungere le previsioni degli analisti mettendo ulteriore pressione sulla moneta unica. Tuttavia, quella di oggi sarà una giornata particolarmente intensa dal punto di vista macroeconomico soprattutto in previsione degli eventi negli Stati Uniti con i dati sul mercato del lavoro e i discorsi di Yellen e Dudley (FOMC).
GBPUSD
Il buon risultato sul PMI servizi anche nel Regno Unito contribuisce a sigillare una giornata di particolare fiducia fino alla linea di demarcazione dell’Oceano Atlantico. La sterlina inglese ritorna saldamente sopra quota 1.54 attestandosi sulla pubblicazione del dato in area 1.5430 e aprendo la strada ad ulteriori rialzi fino a quota 1.5450 in attesa dei dati statunitensi sul mercato del lavoro che catalizzeranno la volatilità del pomeriggio.
USDJPY
Il rapporto tra biglietto verde e yen giapponese si riporta in area 121.30 questa mattina dopo una sessione asiatica unidirezionale di indebolimento della divisa nipponica causata dal rimbalzo delle piazze asiatiche con Tokyo che si piazza al rialzo del 1.30% trascinato sia dalla performance della Cina sia dai dati nazionali sul PMI servizi e fiducia dei consumatori migliori delle attese. Proprio in questo clima di fiducia si raffredda l’appetito per lo yen che comunque non abbandona la banda di stabilità tra 120.00 e 121.00.
Emanuele Rigo
Ava Trade