Il dato sui JOLTs USA( così si definiscono i nuovi lavori) di oggi ha segnato un calo scendendo a 7.087M rispetto al precedente posto a 7.625M e sotto anche alle attese posizionate a 7.55M.
Dati in flessione che indicano una volta di più che il picco del ciclo economico americano è probabilmente alle spalle.
JOLTs in calo : è allarme per l’economia USA?
Coi JOLTs in calo possiamo parlare di allarme per l’economia USA?
Non direi proprio. Il ciclo è solido e fintanto che ci si mantiene nei pressi o anche sopra quota 7M stiamo parlando di livelli assoluti sempre in prossimità dei massimi storici.
Il mercato del lavoro in America rimane fortissimo ed è il caposaldo su cui si fonda la costante crescita degli ultimi anni.
Dati JOLTs sotto le attese: Trump gongola
Se c’è qualcuno a cui i dati dei JOLTs sotto le attese possono fare piacere questo è proprio Donald Trump.
Dati in calo, ma non troppo, favoriscono la sua attività di pressione verso la FED per un avvio di manovre monetarie espansive che possono variare dal taglio dei tassi a una nuova fase di QE.
Come abbiamo descritto la Casa Bianca ha molti motivi “privati” per forzare la FED a mantenere inalterata la forza del ciclo economico.
Trump però rischia di rinviare quello che potrebbe essere un rallentamento banale, forsanche nemmeno vestito da recessione in una vera e propria recessione.
Recessione che sarà più avanti nel tempo (magari dopo la sua rielezione in pompa magna) ma molto più difficile da contrastare.
Specie se il tycoon avrà spogliato la FED delle sue armi, QE e taglio dei tassi, troppo in anticipo rispetto alle reali esigenze dell’economia USA.
Redbook di nuovo in crescita
Ma Trump non avrà comunque vita facile nella sua manovra di accerchiamento della FED.
Infatti ogni volta che negli USA esce un dato sotto le attese un altro sopravanza il consensus o almeno il dato precedente.
Oggi è il caso del Redbook che, dopo il numero appassito di una settimana fa, è tornato a salire con un 4.8% annuale vs 4.4% di tutto rispetto.
In linea col precedente +0.1% il dato mensile.
Insomma la battaglia tra Trump e Powell con la sua FED è solo ai primi passi…