Ai nostri microfoni risponde Clemente Mastella, sindaco della città di Benevento fondatore del partito «Noi di Centro». Afferma: «è il momento giusto, ci sono le condizioni politiche per un nuovo Centro. Intorno c’è una disgregazione e abbiamo il dovere di metterci insieme perché c’è un popolo dietro che cerca una sua rappresentanza». Così alla nostra redazione l’ex deputato, poi ministro, poi senatore, europarlamentare. Il tema è la fondazione di un nuovo Centro il cui dominio sarebbe già stato depositato con l’appellativo di «Italia al Centro».
Chi ci sarà
«Sicuramente Matteo Renzi – prosegue il sindaco di Benevento – poi Noi di Centro, Giovanni Toti (leader di Coraggio Italia, ndr) e credo anche una parte di socialisti. L’idea – afferma – inizia ad essere federativa, poi vediamo». E Toti guarda con simpatia anche alla possibile inclusione nel team di Luigi Di Maio, l’enfant prodige del Movimento 5 Stelle, che nel tempo pare abbia imparato a pedalare al punto da conquistarsi la stima e l’apprezzamento di molti politici di razza. Sul suo conto, infatti, Toti ha dichiarato che nell’elezione del Capo dello Stato sarebbe stato un «interlocutore affidabile». Insomma, se molti pentastellati sembrano tifare per Conte, la politica che conta pare preferire Di Maio cui augurano lunga vita in Parlamento.
«Italia al Centro» prende forza dallo sfacelo dei partiti, intanto il Movimento è in caduta libera
I punti di ancoraggio della nuova federazione saranno, nelle parole di Mastella «il concetto di un’Italia liberale che guarda all’Europa, di matrice cattolica ma nello stesso tempo laica. Avremo probabilmente forte approdo al Sud ma con una visione unitaria e l’obiettivo di far valere i diritti della gente e contrastare la criminalità organizzata». Un vero «patto federativo», dice il sindaco sannita dove non spaventano le origini partitiche differenti «perché tutti i partiti sono formati da personalità con origini (politiche) diverse. Si tratta di fare sintesi, accordarsi e andare avanti seguendo una linea comune».
Uno spazio intermedio tra i due poli pare essere disdegnato da alcuni ma al contempo guardato a vista da molti. Perché in politica mai dire mai. E se dovesse irrobustirsi, molti naufraghi del centro destra e del centro sinistra potrebbero cercarvi approdo per rimettersi in gioco e sperare di aver scelto il carro giusto. Tale contesto permette di affermare che «Italia al Centro» prende forza dallo sfacelo dei partiti.