Investire nel futuro dell’ Industria 4.0

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Col termine Industry 4.0 si intende la quarta rivoluzione industriale basata su “IoT”( Internet of Things) nella produzione industriale. L’ IoT si realizza attraverso la creazione di un Cyber-phisical Sistems che con l’utilizzo di migliaia di sensori installati su macchinari consentono un’ interazione continua tra gli stessi con la possibilità di autocontrollo e interazione con l’uomo.

Ripercorrendo la storia industriale, la prima rivoluzione si ebbe con la l’introduzione della macchina a vapore nel sistema industriale, la seconda con l’introduzione del motore elettrico e la terza con l’utilizzo dell’ “IT” all’interno dei sistemi produttivi per lo svolgimento da parte delle macchine di lavori ripetitivi e gravosi.
La novità della quarta rivoluzione industriale consiste dunque nel rendere comunicanti tra loro e con l’uomo attraverso  l’”IoT” sistemi altamente tecnologici come stampanti 3D, macchine evolute che possono svolgere anche attività non routinarie, ecc.
Come si trasformerà il lavoro nel futuro?
Drastica riduzione di presenza di operatori lungo le catene di montaggio.  
L’alta specializzazione consentirà di poter gestire al meglio le crescenti richieste di personalizzazione dei prodotti. Attraverso l’IoT”, l’operaio specializzato potrà impostare i macchinari al fine di ottenere quanto richiesto dal cliente. Tale rivoluzione non sarà circoscritta solo alle aree di produzione, ma investirà la fabbrica nella sua interezza comprendendo anche la logistica con la gestione dei magazzini in funzione della domanda del cliente.
Già con la terza rivoluzione industriale, si è assistito alla riduzione di personale presente in linea che svolge attività ripetitive tipiche dell’impostazione fordista. Con l’introduzione dell’ “IoT” l’attività degli operatori saranno trasformate in attività più nobili di controllo/settaggio/pianificazione linee e di problem solving.
Smart Working 
Cambieranno in modo esteso anche le tipologie di contratto dei lavoratori
Attraverso il controllo da parte dell’uomo sul sistema fabbrica, cambieranno forse anche i luoghi e gli orari di lavoro. Con il controllo da remoto sarà possibile, in tempi chiaramente non brevi , controllare il processo da casa e risolvere i problemi anche a distanza.
Tutto ciò comporterà una rivoluzione anche nel concetto di lavoro, non più legato alla presenza fisica dell’uomo ma ai risultati/obiettivi con conseguente possibilità di poter gestire la vita privata in modo più efficace.
Competenze 
L’introduzione estesa di Industry 4.0, nel comparto industriale Occidentale, favorito anche da nuove tecnologie ( vedi stampante 3D), dovrebbe favorire l’insourcing di lavorazioni attualmente dislocate nei paesi LLC( Low Cost Country) per motivi di cost reduction legati soprattutto al costo della manodopera.
Inoltre le nuove tecnologie basate sull’adduzione di materiale piuttosto che sulla asportazione, trasformeranno talmente i processi produttivi da non rendere più necessari tanti macchinari e persone ad essi dedicati per la produzione di parti.
In Europa , chi sta puntando molto in tale direzione è la Germania con il suo comparto manifatturiero.
Nei prossimi anni sono previsti grossi investimenti in ricerca per rendere il nuovo processo produttivo sempre più fruibile da parte delle aziende che saranno aiutate nel loro processo di trasformazione anche dai rispettivi governi attraverso sgravi fiscali per investimenti in Industry 4.0.
La trasformazione del tessuto industriale, sicuramente favorirà un recupero di competitività da parte delle aziende nei confronti dei paesi emergenti, ma ciò deve essere sempre legato ad una chiara politica industriale che punti allo sviluppo o consolidamento di settori di business altamente strategici .
La gestione dei sistemi informativi richiederà sempre maggiori competenze, conoscenze avanzate delle nuove tecnologie, capacità di analisi in tempo reale. L’operaio classico si sostituirà con un tecnico specializzato ( high -skilled). Per rendere possibile tale trasformazione in ambito industriale, è necessario investire in nuove tecnologie e in ricerca. Secondo Pwc, in Europa ad oggi il 19% delle aziende hanno intenzione di investire in queste nuove tecnologie identificando in esse un importante fattore per poter continuare ad essere competitive.
Ing. Alfonso Villani