Per avere un portafoglio equilibrato si deve guardare anche oltre l’Italia. Quali sono i paesi da sovrappesare o sottopesare? E’ meglio investire in Asia, Europa o Wall Street? Dove investire nel 2020?
Dove investire nel 2020?
Partiamo prima di tutto col dire che per avere un portafoglio equilibrato non si deve investire solo in Italia. Una strategia per guadagnare è quella di investire anche all’estero. Guardando il panorama internazionale però, in molti si chiedono se abbia senso investire al di fuori del territorio internazionale.
Come investire fuori dall’Italia?
Per investire all’estero bisogna considerare diversi fattori. Prima di tutto è necessario considerare l’economia dei paesi dove si vuole investire, ovvero conoscere le leggi che la regolano gli investimenti. Ma volendo cercare fuori dall’Italia è meglio investire in Asia, Europa, o Wall Street? Per investire e guadagnare a livello internazionale si dovrà tenere conto della situazione geopolitica. Gli Stati Uniti in questo momento sono ancora in buona salute, ma in fase di declino. L’Europa, con l’aiuto della Bce, potrà continuare a galleggiare. Rimane l’Asia, secondo molti sarà il continente con le maggiori potenzialità di crescita in futuro.
Investire in Asia, Europa o Wall Street nel 2020? Su quali mercati azionari puntare?
Esistono tante opportunità per investire e guadagnare all’estero. Gli emergenti grazie alle politiche espansionistiche delle banche centrali che tendono ad alleggerire il costo del denaro, potrebbero essere un’occasione interessante. Ovviamente dopo un’attenta opera di selezione. La conferma arriva dai flussi di capitale verso i Paesi emergenti che a inizio anno hanno toccato quota 23 miliardi di dollari. Ma se il dollaro debole è un aiuto, le tensioni sul commercio internazionale possono essere un’arma.
Dove investire in Europa nel 2020?
Chi vuole investire all’estero e negli emergenti può scegliere anche nazioni in Europa. Non tutti sanno infatti che in Europa c’è un emergente considerato molto bene dagli esperti: l’Albania. Infatti la nazione, tra le altre cose, vanta tasse sugli utili delle imprese intorno al 15%. Altro nome è quello della Grecia. Proprio quest’anno infatti Atene è uscita dai piani di aiuto del Fondo Monetario Internazionale e dell’Europa. Il che significa che la nazione potrà tornare anche nel mercato delle obbligazioni. Attenti, però, a tasse e debito pubblico ancora alto.
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