Investimenti in forte perdita: cosa potrà invertire il trend?

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Investimenti in forte perdita: cosa potrà invertire il trend? L’ennesimo lunedì di Borsa si è aperto – tanto per cambiare – col segno rosso sangue. Ormai se si eccettua la giornata di venerdì 13 è una costante avere massimi e minimi decrescenti. Gli analisti finanziari dicono che il mercato è alla prese con un riprezzamento degli asset al nuovo scenario economico. I risparmiatori di mezzo mondo si ritrovano invece a fare la conta dei danni. Al netto del cash puro, poi le altre famiglie di attività piangono, con lo stato di strazio legato agli acquisti in titoli . Anche i certificati, quasi tutti, hanno ormai rotto le loro barriere e seguono pedissequi i trend dei sottostanti che li formano.

Ci vorrebbe Nostradamus

Investimenti in forte perdita: cosa potrà invertire il trend? La situazione è seria, non perché lo diciamo noi che seguiamo i mercati finanziari H24, ma per le ricadute che toccano la collettività. Gli investimenti sono infatti il frutto del lavoro e dei risparmi di ognuno. Vederseli in parte “bruciati” nel giro di 2/3 settimane non fa affatto piacere. Un pò come finire di realizzare casa propria, poi arriva lo tsunami e ne scoperchia il tetto. Non è compromesso il resto, ma il danno è palese e evidente. La domanda di tutti noi è allora: cosa potrà far invertire il trend in atto? Senza scomodare Nostradamus o i cartomanti, vediamo quali big events potrebbero incidere sullo stato di cose e invertirne le dinamiche.

I big events tanto attesi

Investimenti in forte perdita: cosa potrà invertire il trend? Le misure-miracolose giocoforza attengono alla famiglia delle politiche monetarie e a quelle di matrice fiscale. Un pò quello che ha fatto la Cina, dove a gennaio tutto è iniziato. Lo stato del Celeste Impero ha infatti varato nelle ultime settimane massicci piani di investimento e ha tagliato i tassi a zero. Altro esempio proviene dagli USA, dove stanotte la FED, ha portato a zero i tassi e lanciato un nuovo piano di QE da 700 mld. In entrambi i casi i piani di stimolo sono pensati per giungere a famiglie e imprese, con ammortizzatori sociali e dilazioni nei pagamenti.

Banche centrali

Aldilà delle Banche centrali, gli altri big events appartengono  alla sfera del Governo, i cui interventi seguono temporalmente il diffondersi del virus. Anche la sua opera mira a “mettere soldi nelle tasche dei cittadini” per far sì che li spendano. Ossia che la macchina non s’inceppi del tutto. Famiglie e imprese sono infatti i due pistoni di qualunque economia di mercato. E insieme formano la famigerata componente interna dei consumi.

Riprendere i consumi

Mosse nella giusta direzione: se, infatti, non riprendiamo a comprare noi italiani (spese per consumo o di lungo termine) il trend non cambierà. Per cui sarà intelligente osservare anche il nostro stesso comportamento per capire i mercati. Se io non esco, non vado in vacanza, non torno a produrre, allora non si fanno utili e i listini azionari scendono. Il parametro-consumi ha il dono di essere di più immediata percezione, è ‘rudimentale’ ma di facile comprensione. Riguarda me che scrivo, il mio vicino di casa, chi mi legge, tutti noi collettività. È un ottimo termometro per tastare la febbre dell’economia.

Le variabili in gioco sono tante

Come abbiamo visto, le variabili in gioco sono quindi davvero tante: alcune complesse, altre di estrema comprensione. Semplificando all’inverosimile, e chiedendo scusa ai manuali di economia per l’estrema sintesi, focalizziamoci sui consumi. Fintanto che tutti noi non riprenderemo a spendere e consumare regolarmente come facevamo un mese fa, i listini non avranno motivi per invertire. Allora per assistere alla definitiva inversione del trend, la sequenza è segnata. Se riprendono i consumi, le aziende investono e producono. Se le aziende fatturano, si formano gli utili.

Eccoli: sono quest’ultimi il vero sale dei listini!