Insider trading: panoramica su questa pratica illegale

Insider trading

Una delle cose più interessanti del mondo della finanza è la fuoriuscita di notizie riguardanti un titolo azionario. Si parla, però, di insider trading, quando tali notizie vengono sfruttate a proprio vantaggio. Da un punto di vista legale esistono regole ben precise: un dipendente/socio di una compagnia non può far trapelare e/o addirittura operare su azioni della propria società.

Di scandali di insider trading, Wall Street ne ha visti molti e probabilmente ne continuerà a vedere molti ancora. Uno studio dell’Università di Cambridge e di Stanford ha rilevato come gli addetti ai lavori delle maggiori banche degli Stati Uniti hanno generato i loro profitti grazie alla conoscenza avanzata dei programmi governativi durante la crisi finanziaria.

Che cos’è l’insider trading

Come riporta Wikipedia

“Con il termine inglese insider trading si intende la compravendita di titoli (valori mobiliari: azioni, obbligazioni, derivati) di una determinata società da parte di soggetti che, per la loro posizione all’interno della stessa o per la loro attività professionale, sono venuti in possesso di informazioni riservate non di pubblico dominio”.

È inutile dire che questa pratica è totalmente illegale e punibile in termini di legge. L’Italia ha affrontato l’insider trading tramite il TUF (Testo Unico delle disposizioni in materia di mercati finanziari) o Legge Draghi. Tecnicamente è associabile all’aggiotaggio, conosciuto anche come “manipolazione di mercato”.

Un esempio pratico

Supponiamo che un addetto ai lavori venga a conoscenza dei dati societari dell’azienda in cui lavora in anticipo rispetto alla loro resa pubblica. Mettiamo il caso che quei dati siano di molto inferiori alle attese degli analisti: a quel punto potrebbe vendere tranquillamente il titolo, in modo da avere un enorme vantaggio.

La Securities and Exchange Commission

In questo panorama abbastanza complicato, la SEC ha stretto la morsa e molti traders hanno avuto guai giudiziari. Tra le principali regole c’è quella di render noto alla SEC i nomi di chi può essere considerato un “insider trader”, cosa che equivale tecnicamente ad una denuncia nei confronti di persone che attuano comportamenti scorretti.

I vantaggi per gli “outsiders”

Ma cosa succede se le informazioni riservate vengono rese note e di ciò ne usufruisce qualcuno che è al di fuori della compagnia? Beh, intanto potrebbe essere scorretto anche sfruttare queste conoscenze pur essendo al di fuori, ma questo è un altro discorso. La cosa, invece, che è assolutamente legale, è tenere sott’occhio e monitorare le operazioni degli addetti ai lavori. In poche parole se riesco a capire cosa spinge un addetto a fare quella determinata operazione, probabilmente il guadagno è a un tiro di schioppo.

Occhio agli insiders

Si perché, ad esempio, un insider potrebbe vendere le azioni della propria compagnia per sue esigenze personali, ma cosa lo spingerebbe a comprarle? Ovviamente la consapevolezza che il titolo salirà, farà ottime performance e lui guadagnerà molti soldi.

Anche se come abbiamo detto l’insider trading è una pratica assolutamente illegale, potrebbe essere un’idea monitorare le operazioni degli addetti ai lavori su titoli in caduta libera, con la consapevolezza che quelle operazioni potrebbero essere dettate da informazioni riservate.