Se entri in contatto con un soggetto che poi risulta positivo al Covid, ti è imposto di rimanere in quarantena per due settimane. Quelle due settimane sono considerate malattia? È su questo dubbio che l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha diramato un comunicato in cui si cerca di fare chiarezza. Un comunicato in cui è scritto a chiare lettere che L’INPS non paga l’assegno di malattia senza queste condizioni. Analizziamo quali sono le condizioni a cui fa riferimento l’ente.
L’INPS non paga l’assegno di malattia senza queste condizioni
Se sei un lavoratore e ti ammali, per i giorni in cui sei a casa l’INPS emette un assegno di malattia. Ma se sei in isolamento a casa, perché sei entrato in contatto con un soggetto positivo al Covid, puoi chiedere l’assegno di malattia? Non lo puoi chiedere.
L’autoisolamento non è considerato malattia e quindi l’INPS non erogherà l’assegno.
Lo ha comunicato l’ente, specificando bene che la quarantena da coronavirus non può essere considerata malattia.
Attenzione. La questione è molto delicata e di fondamentale importanza, perché su questo aspetto sono in ballo milioni di euro che l’INPS rischiava di pagare. Infatti, se scattasse la quarantena, magari legata ad alcune zone specifiche del Paese, questa impedirebbe ai lavoratori di recarsi al lavoro.
Poiché il blocco sarebbe deciso per ragioni sanitarie, legate al coronavirus, considerata malattia, il lavoratore avrebbe potuto avanzare l’ipotesi di essere in malattia.
Le tutele per malattia scattano solo con un provvedimento di un operatore sanitario
Stare a casa e non potere lavorare per colpa del virus potrebbe, perciò, fare scattare le richieste di assegni per malattia all’INPS. Ma l’istituto ha ribadito che non è così. Nulla è dovuto ai lavoratori obbligati a stare a casa a causa di quarantena, imposta o per autoisolamento.
Il riconoscimento della malattia, precisa l’INPS nel comunicato apparso sul sito web, si ha ad una sola condizione. Nel caso in cui la quarantena venga imposta da un operatore di sanità pubblica.
Una ordinanza non è sufficiente per ottenere le tutele che scattano in caso di riconoscimento di malattia. A meno che questa non venga imposta da un’ASL, da un medico di base o da un ospedale.
Per esempio, se il medico di base accerta la positività al Covid e impone l’isolamento al paziente, allora questi può avanzare richiesta di tutela per malattia all’INPS.