L’indice DAX30 continua a battere nuovi massimi storici seguendo l’esempio degli indici americani. Anzi, se da inizio 2005 l’S&P500 ha segnato un guadagno del 112%, il DAX index ha visto un rialzo del 205%. Questa performance è ancora più strabiliante se si confronta con il +22% dell’indice EuroStoxx50.
Come si spiega questa supremazia tedesca?
La spiegazione in un interessante articolo pubblicato su Financial Lounge di LaRepubblica, dove si legge
Il DAX infatti non è uguale a tutti gli altri indici che in giro per il mondo misurano le performance delle azioni. Ha una particolarità: non si limita a calcolare il movimento dei prezzi, come fanno tutti, da New York a Tokyo passando per Londra, Parigi e Milano, ma tiene conto anche del reinvestimento dei dividendi.
È un indice total return, che presume che l’investitore sia particolarmente oculato e ogni volta che il titolo stacca la cedola, invece di spenderla per pagare l’affitto o regalarsi una cena stellata come si fa nel resto del mondo, utilizza i soldi per comprare altri titoli della stessa azienda, aumentando così il valore del suo investimento. E facendo salire l’indice DAX.
Insomma, il record del DAX è truccato.
Per averne la prova basta andare a vedere come si è comportato il cugino povero del DAX, molto poco noto agli investitori non germanici, che si chiama DAX Kurs e si comporta come tutti gli altri indici “normali”, vale a dire non calcola il reinvestimento dei dividendi ma solo i prezzi reali delle azioni.
Lo strapotere del DAX Index si può apprezzare ancora meglio andando a guardare il grafico seguente, dove in grigio è indicato il DAX Index, in blu l’S&P500, mentre le altre candele mostrano l’andamento del DAX Kurs