Iniziare a sottopesare la componente azionaria dei portafogli di investimento?

mercati azionari

Da qualche tempo, vista la situazione in divenire, i mercati azionari sono in cerca di direzionalità. Con un Covid che, almeno in Italia, sembra sottomettersi ai vaccini mentre dalle altre parti del mondo ancora sfrutta l’incognita delle varianti, l’economia potrebbe procedere verso una ripresa. Potrebbe. Infatti i dati macro, soprattutto statunitensi, sembrano ancora altalenanti, soprattutto sul fronte del lavoro. E su tutto, come detto più volte, resta il punto interrogativo dell’inflazione.

Iniziare a sottopesare la componente azionaria dei portafogli di investimento?

Un punto interrogativo, quello dell’inflazione, che riguarda sia la durata che la forza del rialzo, ormai incontestabile, dei prezzi al consumo. Eppure anche l’inflazione potrebbe essere un’occasione di guadagno, ovviamente se ben sfruttata. Da Neuberger Berman, ad esempio, proprio la volatilità generata dall’inflazione, potrebbe offrire la possibilità di aggiungere rischio all’interno delle rispettive strategie di investimento. Purché, come detto più volte, ciò si accompagni ad una progressiva e concreta espansione della ripresa.

Attualmente le valutazioni delle azioni e soprattutto i listini ai massimi record possono suggerire più di un dubbio. E non aiuta certo il calo vistoso registrato sul Nasdaq (-1,7%) non più tardi di 24 ore fa parallelamente a quello del Bitcoin. Facile pensare, dunque, che dopo il rally e l’ottimismo, forse un poco prematuro, si possa voler iniziare a sottopesare la componente azionaria dei portafogli di investimento.

Le strategie suggerite

Da Pictet, ad esempio, pur considerando la fase di miglioramento delle condizioni economiche, alcuni segnali hanno indotto gli analisti a riconsiderare l’esposizione sul fronte dell’azionario. La strategia di maggio elaborata dalla Strategy Unit di Pictet Asset Management prevede in effetti, tra le altre cose, anche un alleggerimento sulle azioni dei settori ciclici. Inoltre si citano anche i rialzi delle quotazioni delle materie prime oltre che delle valutazioni record dell’azionario. Ad ogni modo, però, in quest’ultimo caso, non sembra ci sia il pericolo di bolla. Le rassicurazioni su questo fronte arrivano da Goldman Sachs Asset Management che nutre fiducia. Quello a cui si sta assistendo sull’azionario, secondo gli analisti della banca d’affari, non può infatti essere paragonato a ciò che avvenne alla fine degli anni ‘90.

Consigliati per te