Lo spauracchio dell’inflazione è da sempre un rilevante deterrente all’acquisto in borsa non tanto per un automatica contraddizione tra i due fattori quanto perché l’inflazione richiama rialzi dei tassi di interesse visti con terrore dalle case di investimento.
Da alcuni mesi, nonostante la reiterata debolezza dell’euro, però questi dati in ambito UE sembrano voler facilitare il compito alle autorità preposte di indirizzarsi verso politiche espansive.
Politiche espansive che favorirebbero investimenti, occupazione e crescita e che invece per ora paiono peculiari di USA e Cina ma ancora lontane dagli indirizzi dell’UE e della BCE.
Eppure si diceva il fronte prezzi è assolutamente sotto controllo.
Tabella odierna dati macroeconomici sui prezzi
IPC italiano (Mensile) (Gen) | 0,1% | 0,10% | -0,1% | ||||
IPC italiano (Annuale) (Gen) | 0,9% | 1,1% | |||||
IAPC italiano (Annuale) (Gen) | 0,9% | 0,8% | 1,2% | ||||
IAPC italiano (Mensile) (Gen) | -1,7% | -1,9% | -0,1% | ||||
Indice dei prezzi alla produzione (Mensile) (Dic) | -0,8% | -0,7% | -0,3% | ||||
Indice dei prezzi alla produzione (Annuale) (Dic) | 3,0% | 3,2% | 4,0% |
Vediamo un margine ritocco all’insù rispetto alle attese di un paio di dati italiani, comunque sotto le rilevazioni precedenti e tutt’altro che preoccupanti.
Molto interessante e potenzialmente promettente per i mercati è la rilevazione dei due dati in ambito UE.
Gli indici dei prezzi alla produzione scendono sotto le attese sia su base mensile che su base annuale.
Su base annuale registriamo un +3.2% versus +3.2% atteso e soprattutto versus il +4% della rilevazione precedente che ci dà l’idea di un Europa assolutamente calmierata sotto il profilo dell’inflazione.
Teniamo conto che solo a settembre si viaggiava ad un +4.5% e ad ottobre addirittura a un +4.9%.
Inflazione: BCE e la Commissione UE raccoglieranno l’invito?
Una simile situazione favorirebbe davvero una impostazione espansiva da parte della BCE e della Commissione UE.
Soggetti che tra l’altro hanno davanti gli esempi di Stati Uniti e ora anche Cina.
Il ciclo statunitense va preso a modello per la Cina verificheremo ma la strada è quella.
Lo stesso Draghi nell’ultima conferenza espresse grande apprezzamento e fiducia per la manovra anti-austerity cinese.
Perché allora anche l’Europa non dovrebbe seguire lo stesso percorso?