A proposito di inflazione, una volta di più i dati macroeconomici di giornata confermano che le politiche estremamente restrittive in ambito di bilanci nazionali sono fori luogo, eccessive, e fuori tempo.
Mi spiego.
Da un lato crolla la Produzione Industriale e si noti che l’area UE nel suo insieme ha fatto peggio del dato italiano, già di suo negativo.
A questo oggi si sono aggiunti i dati sui prezzi tedeschi.
La Germania si vanta di essere la locomotiva dell’Europa.
E sono i tedeschi i più ossessionati dal “pericolo” inflazione tanto da essere costantemente i falchi sia a Bruxellese che in sede BCE.
E, in effetti fino a qualche mese fa si poteva anche capire come la Germania, vivendo un mondo a parte fatto di dati macroeconomici positivi, nel proprio specifico interesse, avesse particolarmente a cuore le dinamiche inflazionistiche.
Nella realtà i prezzi, nonostante il QE, non si sono mai surriscaldati.
E questo già voleva dire molto sulla precarietà delle fondamenta che ha caratterizzato la ripresa post crisi sub-prime.
Prezzi addirittura in calo
Oggi abbiamo avuto una ulteriore conferma che le preoccupazioni sull’inflazione sono assolutamente infondate.
Ecco i dati di giornata sui prezzi:
Indice dei prezzi all’ingrosso in Germania (Annuale) (Dic) | 2,5% | 3,5% |
Indice dei prezzi all’ingrosso in Germania (Mensile) (Dic) | -1,2% | 0,2% |
Pertanto, la mancanza del riferimento delle attese poco importa… la realtà è che su base annua l’incremento dei prezzi all’ingrosso è sceso da +3,5% a un +2,5% assolutamente in linea con i desiderata della BCE.
Semmai bisognerebbe riflettere sul dato mensile che vede i prezzi addirittura in calo del 1,2% rispetto al precedente -0,2%.
Se non è un segnale di recessione in arrivo…senz’altro si può parlare di forte rallentamento.
Dunque, come è possibile giustificare politiche economiche restrittive in un simile contesto diventa davvero difficile spiegarlo.
Di inflazione vera e propria non se ne vede anzi il dato mensile se replicato ci indicherà deflazione…
Ovviamente noi cerchiamo di dare evidenza e corretto peso a tutto l’insieme dei dati economici in uscita. Forse anche a Bruxelles dovrebbero farlo.