Inflazione? pericolo deflazione!

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Per una BCE sempre più propensa a ritoccare al ribasso tassi di interesse già negativi, i dati odierni sull’inflazione ancora al ribasso, non sono certo il miglior viatico.

Ovunque ci si giri i dati macroeconomici europei sono forieri di un periodo di vacche magre allarmante ormai prossimo a venire.

A qualche timido segnale di tenuta fanno da contraltare numerosi dati macroeconomici cedenti, sotto le attese e anche in valori assoluti in fase decisamente calante.

Come se non bastasse tutto ciò, anche i dati sui prezzi indicano e confermano che l’economia europea è in grave difficoltà, rispetto all’inflazione.

Sì, perché un conto è contrastare eccessi di inflazione, un conto è stare sotto i target, un altro ancora è viaggiare con gli indici dei prezzi negativi.

Tabella principali dati sui prezzi di giornata UE

IPP in Spagna (Annuale) (Lug) 0,5% 0,6% 0,4%
IPC della Spagna (Mensile) -0,6% 0,2% -0,1%
IAPC spagnolo (Annuale) (Lug) 0,7% 0,8% 0,6%
IAPC spagnolo (Mensile) -1,1% -1,5% -0,1%
IPP italiano (Annuale) (Giu) 0,9% 0,9% 1,5%
IPP italiano (Mensile) (Giu) -0,3% -0,1% 0,1%

Anche Spagna ed Italia vanno dunque ad aggiungersi all’elenco delle nazioni europee (dopo Germania e Francia) in cui i prezzi calano.

Dall’ottica di un consumatore può essere una buona notizia ma per chi guarda i numeri da un punto di vista macroeconomico sono dati pessimi.

Numeri che ci chiariscono una volta di più gli effetti disastrosi che sono stati prodotti dalla nefasta politica di austerity voluta da Commissione UE e BCE.

Giappone e decrescita dietro l’angolo

Spesso si parla di decrescita felice come progetto di sostenibilità.

E, visti gli innegabili cambiamenti climatici, sarebbe ora di darsi da fare.

Ma si tratterebbe di una decrescita concentrata principalmente su cattive abitudini che generano un negativo impatto ambientale.

Ora invece si va incontro a una decrescita globale che rischia di interessare ogni tipologia di bene e che potrebbe portare larghe fasce di popolazione sulla soglia di povertà se non oltre.

Pessimismo eccessivo? Solo sano realismo…

In questi casi si cita spesso l’esempio del Giappone e della sua deflazione cronica.

Si ok, ma il Giappone a ogni piè sospinto stampa Yen che, bene o male, il mercato recepisce.

La BCE da sempre restia a stampare senza emettere debito sarà in grado di fare questo?

Palla a Draghi

Dal nostro punto di vista saranno decisivi i fatti che Draghi farà seguire alle parole prima della sua ormai prossima scadenza di mandato.

Ovvero quando parla di prossima fase di acquisto di titoli vi  si ricomprenderanno anche i famosi titoli tossici?
E se sì, questi verranno richiusi in profondi caveau senza caricare le banche e tanto meno gli stati  di nuovi oneri immediati?

Se così sarà, la BCE libererà l’economia dell’Unione europea di un fardello ormai insopportabile.

E le Borse potranno festeggiare nel 2020 il ventennale della bolla cosiddetta della New Economy con una nuova grandissima, immensa bolla!