L’inflazione in area UE non c’è!
Anzi, come possiamo vedere di seguito l’incremento dei prezzi sta scendendo ed è sotto le attese:
Tabella dati macroeconomici
Indice principali prezzi al consumo (Annuale) | 1,0% | 1,00% | 1,0% | ||||
IPC (Annuale) (Dic) | 1,6% | 1,8% | 1,9% | ||||
Indice dei prezzi alla produzione (Annuale) (Nov) | 4,0% | 4,1% | 4,9% | ||||
IPP (Mensile) (Nov) | -0,3% | -0,2% | 0,8% |
Addirittura il pericoloso indice dei prezzi alla produzione segna un -0.3% vs -0.2% e in forte calo , di più, inversione, rispetto al precedente +0.8%!
Niente inflazione dunque come paventato da un Draghi evidentemente spinto dalla ataviche paure tedesche.
Senza volere pensare male ovvero che la BCE agiti uno spettro inesistente per mantenere una politica ingiustificabile vista la povertà dilagante in Europa.
BCE e inflazione: è il momento
Proprio anche per cancellare questi dubbi complottisti che aleggiano sulle mosse dei vertici europei questo sarebbe il momento…
Il momento per un drastico cambiamento di politica monetaria che nei confronti degli stati e dei loro deficit da restrittiva deve divenire espansiva.
In fine dei conti questo famigerato debito pubblico nei confronti di chi è?
verso l’obbligo di riserve auree o valutarie non più richieste?
Le banche centrali possono stampare moneta in quantità di fatto libera.
USA, Gran Bretagna e Svizzera, per non fare nomi, hanno risolto svariati problemi stampando in misura difforme dal debito pubblico connesso alla emissione di moneta.
Perché la BCE deve ostinarsi in una politica di soffocamento che sta conducendo sempre più fasce di popolazione alla povertà o comunque a una risicata sopravvivenza finanziaria?
Inflazione area euro: è il momento di una forte espansione monetaria
Fermo restando il dovere di serrati controlli per un corretto ed onesto uso delle risorse questa fase di inflazione inesistente sarebbe la migliore per immettere risorse pubbliche finalizzate a:
Proposte concrete
– creare poli di ricerca in vari ambiti
-centri e strutture di salvaguardia dell’ambiente
– innovazione in ambito di energie rinnovabili e smaltimento dei rifiuti
Unitamente a questi investimenti pubblici si dovrebbe arrivare rapidamente una forte riduzione deli impatti fiscali e burocratici a carico delle aziende.
Queste proposte sarebbero realizzabili da subito senza controindicazioni.
Perché non attuarle?
Perché non disporre un fondo di risorse monetarie spendibili da distribuire gradualmente in ragione del numero di abitanti ad ogni nazione europea?
Se anche poi scattasse qualche segnale di inflazione una popolazione meno povera avrebbe meno difficoltà semmai a pagare qualcosa in più di interesse…
Sono proposte concrete, quali sono le alternative per evitare una recessione incombente e che comporterà seri rischi strutturali per l’intera Unione Europea?
Approfondimento
Mercati europei: dove sono diretti?