Nell’articolo di martedì avevo evidenziato come solo il superamento di una determinata area di resistenza spazio/temporale (o se preferite prezzo/tempo) poteva rappresentare segnale di ripartenza almeno per un rialzo di medio per gli indici azionari.
A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT
Indici azionari e falsa rottura
Invece la resistenza ha tenuto ed i corsi sono tornati al ribasso, complice anche la configurazione della curva dei rendimenti statunitense (mio articolo di ieri).
Questo livello veniva individuato in particolare sul Dow Jones, ma era presente sui principali indici azionari con analoghi riferimenti.
Il movimento che ne è scaturito ha dato vita ad un classico segnale di falsa rottura, che può avere alcune varianti ma che, nei suoi lineamenti essenziali, è sempre uguale.
Si parte da un minimo di barra, spesso evidenziato da una certa distanza di prezzo rispetto al corpo centrale (racchiuso tra apertura e chiusura), seguito nella barra successiva da una rottura del massimo del time frame precedente, per poi ritornare sotto il minimo della barra di partenza.
Possono esserci varianti, ad esempio la rottura rialzista può avvenire con barra con chiusura sopra l’apertura, cioè rialzista, o viceversa, ribassista, ed in questo secondo caso è più intuibile si tratti di falso segnale già dalla rottura intervenuta sulla seconda barra.
Ecco i relativi grafici su 3 diversi indici.
Eurostoxx
Notiamo la barra di partenza, con un minimo ben distaccato dal corpo centrale della barra daily, rappresentato dalla parte ricompresa tra apertura e chiusura.
Sembrerebbe esserci un segnale chiaramente rialzista nella seconda barra, che chiude sopra il massimo della prima, ma la barra successiva inverte, diventando ribassista (chiusura inferiore ad apertura), ma senza ulteriori connotazioni direzionali, essendo inside rispetto alla barra precedente.
La successiva barra svela le vere intenzioni, andando a rompere in chiusura non solo il minimo della barra inside, ma anche quello della precedente barra direzionale verde.
S&P 500
Sullo S&P 500 il pattern assume una variante parzialmente diversa, in quanto la terza barra del movimento non è inside, come invece sull’Eurostoxx, ma rialzista.
Nonostante questo, la barra conclusiva assume connotati nettamente ribassisti, ancora una volta chiudendo sotto il minimo di partenza della prima barra.
Dax
L’indice tedesco presenta un movimento ancora più evidente.
La barra formatasi in gap up rispetto alla prima barra di partenza chiude pesantemente ribassista, quasi vicino al minimo.
Segue una barra che chiude sotto il minimo della precedente e il pattern si conclude con una terza barra con chiusura inferiore al minimo di partenza.
In sintesi, possiamo dire che il rialzo non è stato confermato, essendosi arrestato in corrispondenza dei punti di possibile inversione resistenza.
I massimi si sono arrestati in corrispondenza di resistenze primarie e il movimento complessivo delle ultime sedute ha evidenziato un evidente pattern di continuazione ribassista.