Talora i dati relativi ad alcuni indicatori economici paiono tra loro contraddittori, come nel caso della disoccupazione USA.
Infatti, messo a confronto con le proiezioni della curva dei rendimenti, la disoccupazione sembrerebbe smentirne le proiezioni recessive/stagnanti.
Ma il condizionale è d’obbligo.
A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT
Indubbiamente i dati sulla disoccupazione paiono quelli di un’economia forte, ma tutto si spiega se analizzato dal giusto angolo di visuale, ed allora balza all’occhio l’assoluta concordanza tra indicatori diversi.
La disoccupazione, al pari di altri indicatori, va considerata come un prezzo su un grafico.
Indicatori economici e disoccupazione
Dal punto di vista dell’analisi tecnica, avrebbe senso considerare solo una barra giornaliera, settimanale, mensile isolata dal resto del contesto grafico?
E parimenti, avrebbe senso considerare un indicatore/oscillatore solo sul singolo time frame?
Ovviamente no.
I prezzi richiedono un certo storico di dati, per analizzare ad esempio rotture di supporti o di resistenze, come un indicatore richiede un certo storico di dati per capire una divergenza rialzista o ribassista.
Del tutto analogamente, l’ultimo dato sulla disoccupazione di un paese dice poco.
Ma vediamo cosa ci restituisce, invece, il grafico che tiene conto di uno storico di lungo termine.
Il grafico qui sopra si riferisce alla disoccupazione USA e ci consente diverse considerazioni.
Indicatori economici e cicli economici
Intanto, seguendo i cicli economici, anche la disoccupazione forma dei minimi, in prossimità del punto di massimo del ciclo economico, e dei massimi, in corrispondenza dei minimi del ciclo economico.
Possiamo quindi considerare, intanto, a quale distanza temporale si collocano due successivi minimi o due massimi.
Il precedente massimo intervallo temporale tra un massimo ed un minimo (periodo di espansione economica), a partire dagli anni ’70, si era verificato tra il 1992 ed il 2000, un lasso temporale di 8 anni.
Il ciclo in corso è partito da un massimo del 2009 e pare essersi concluso nel 2018, un ciclo di 9 anni.
Possiamo quindi statisticamente affermare che tale ciclo ha corrisposto alla durata più lunga a partire dagli anni ’70, da quando parte lo storico dei dati considerati nel grafico.
E’ però interessante notare anche la fascia gialla, che ho evidenziato.
Analogamente a quanto avviene con indicatori ed oscillatori, questa area ha rappresentato la fascia dei minimi, da cui sono partite inversioni di lungo termine della disoccupazione, dando luogo ad un nuovo ciclo economico recessivo.
Infatti ingrandendo il grafico, si nota questo fenomeno anche nella situazione attuale:
Notiamo infatti che la discesa della disoccupazione si è interrotta e, dopo il minimo raggiunto nei mesi scorsi, pare essere ripartita al rialzo.
Indicatori economici: cosa indicano?
Quali considerazioni possiamo trarre da quest’analisi?
Probabilmente la disoccupazione USA ha segnato un minimo di lungo termine, e sta dando segnali di inversione del ciclo economico, come anticipato dalla curva dei rendimenti.
In altri termini, possiamo anche dire che siamo in un’area, raggiunta la quale difficilmente eventuali interventi di politica economica possono riuscire a determinare una continuazione del trend ribassista ed una spinta verso ulteriori compressioni della disoccupazione.
Forse anche per questo Powell è stato dovish, come ormai si usa dire, e dopo aver riarmato l’arma dei tassi, si prepara semmai a contrastare un’incipiente fase recessiva.
Ovviamente il mercato azionario è, a sua volta, fortemente correlato al ciclo economico della disoccupazione USA, che può essere rappresentativo del ciclo economico generale.
Non a caso i minimi e massimi di borsa si sono formati con un certo anticipo o ritardo rispetto alla formazione dei massimi e minimi dell’indicatore della disoccupazione, ma sempre in loro prossimità.
Indicatori economici e mercati azionari: proiezioni
Quindi tale indicatore pare talora corrispondere ai minimi/massimi di borsa, talora anticipandoli, talora posticipandoli di alcuni mesi, talora coincidendo.
Ad esempio questo il prospetto degli ultimi massimi/minimi dell’indicatore e dello S & P 500.
MASSIMI E MINIMI
DELLA DISOCCUPAZIONE DI BORSA
minimo marzo 2000 massimo marzo 2000
massimo luglio 2003 minimo marzo 2003
minimo gennaio 2007 massimo ottobre 2007
minimo dicembre 2018 massimo ottobre 2018.
Anche tale indicazione pare quindi confermare una fase recessiva ormai iniziata e difficilmente costituisce un falso segnale.
Come al solito si procederà per step.