Indicatori economici come regolarsi e quali guardare per capire dove vanno i mercati.
Ogni giorno commentiamo decine di indicatori economici che vengono pesati dai vari siti informativi in stelline.
Ne più ne meno dei ristoranti stellati.
I mercati dopo il forte rialzo dai minimi di dicembre dove sono diretti? Come regolarsi? I dati economici possono indicare la strada che probabilmente verrà seguita.
Ecco quali dati influenzeranno le sorti dei mercati e quali andranno monitorati nelle prossime settimane:
Il ciclo di vita però di un dato economico è molto breve. Per esempio i dati sull’occupazione negli USA vengono pubblicati settimanalmente.
La gran parte degli indici è pubblicata su base mensile.
Poi trimestralmente il tutto si riassume nel dato sul PIL.
Ma vediamo di capire cosa in questa fase ci potrà far capire se effettivamente i PIL mondiali proseguiranno la decrescita o addirittura entreranno in recessione o se viceversa sarà stato un falso allarme.
L’occupazione rimane al primo posto
Il riflesso dei dati occupazionali sui numeri del ciclo economico non è mai immediato.
Prescindiamo da ogni valutazione di carattere sociale e politico che vede la lotta alla disoccupazione costantemente al primo posto.
Ma, a prescindere da motivazioni sociologiche, senza buoni livelli occupazionali la crescita non è mai stabile e duratura.
In questo senso la manovra finanziaria italiana è impostata su buone basi, il vero problema è che i frutti non possono essere immediati.
Certamente però allargare la base dei potenziali consumatori è fondamentale per dare tono e vigore al ciclo economico.
Lo sviluppo ideale dei dati macroeconomici in un ciclo virtuoso
Per vedere scorrere davanti agli occhi lo sviluppo ideale dei dati macroeconomici in un ciclo economico virtuososubito dopo i dati occupazionali vengono i consumi.
Le sollecitazioni sui consumi portano ad una naturale e sana crescita della produzione e da qui nuovamente ripartono investimenti e creazione di posti di lavoro.
Quindi riassumendo i dati che dovremo principalmente monitorare sono:
– occupazione
– consumi
– produzione*
– PIL
Per i dati di produzione bisogna considerare che per la produzione non industriale, quindi in particolare per il settore dei servizi o agricolo bisognerà monitorare i vari indici PMI specifici.
Dati macroeconomici di complemento
A fianco di questi dati macroeconomici importanti, direi fondamentali, si muovono tutta una serie di indicatori di fiducia che tutto sommato spesso sono una foto emotiva e pertanto sfuocata della realtà.
Soprattutto la volatilità di questi dati non consente di ricavarne informazioni utili per determinare il probabile sviluppo del trend economici.
Tranne il caso che questi dati prendano una tendenza precisa e confermata per più rilevazioni.
La politica monetaria rimane lo Zenit
A monte di tutti i dati macroeconomici reali i mercati però sono soprattutto condizionati ed indirizzati dalla politica monetaria della banche centrali.
Questo è bene tenerlo sempre presente perché una eventuale stretta monetaria, magari improvvisa ed un po’ a sorpresa è in grado di azzerare il buon umore generato da dati macroeconomici buoni o comunque in ripresa.
Così come analogamente un’apertura sul fronte dei tassi e di una politica espansiva sul fronte monetario immediatamente volge il barometro del sentiment sul buon umore e la predisposizione all’acquisto ed all’investimento.
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