Incredibile si può ottenere il rimborso della mensa scolastica evitando l’errore che tutti commettono

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Il servizio di mensa scolastica può essere rimborsato, basta fare una semplice richiesta al Comune. Infatti, è incredibile si può ottenere il rimborso della mensa scolastica evitando l’errore che tutti commettono. In effetti, per ottenere il rimborso basta presentare una semplice domanda in carta semplice. L’errore che tutti commettono e che i Comuni a volte richiedono è chiarito dall’Agenzia delle Entrate nell’interpello n. 227/2021. Vediamo di cosa si tratta.

Incredibile si può ottenere il rimborso della mensa scolastica evitando l’errore che tutti commettono

Il quesito è posto all’AdE, perché un Comune che eroga il servizio di mensa scolastica agli alunni delle scuole dell’obbligo, richiedeva il bollo sulla domanda di rimborso. Il rimborso è concesso per la sospensione delle attività scolastiche dovute dalla pandemia Covid con la chiusura delle scuole.

Il Governo ha dato la possibilità alle famiglie che già avevano pagato il corrispettivo per la refezione scolastica, di ottenere il rimborso.

La domanda deve essere presentata agli enti che effettuano i servizio. Nel caso esaminato dall’Agenzia delle Entrate il servizio è prestato dal Comune. La domanda del rimborso delle spese di mensa scolastica deve essere presentata dal genitore che ha sostenuto la spesa. È sufficiente una semplice domanda in carta semplice.

L’Agenzia delle Entrate con l’interpello del 2 aprile 2021 n. 227 ha chiarito che il rimborso del corrispettivo versato è esente da imposta di bollo.

La marca da bollo di 16 euro non sempre è dovuta

Molti Comuni chiedono ai contribuenti di presentare domanda corredata da marca da bollo di 16 euro.

Un contribuente ha posto la domanda al Fisco che ha risposto con l’interpello sopra menzionato, chiarendo in modo definitivo la questione. In effetti la marca sulla domanda non deve essere apposta e il Comune non la può esigere.

Inoltre, tale principio è valido per tutte le domande per ottenere documenti, atti e certificati.

È possibile consultare qui l’interpello dell’Agenzia delle Entrate n. 227 del 2 aprile 2021.