Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi. Chi ha tempo non aspetti tempo. Quante volte ci viene ripetuto e in diverse circostanze. E ancora (nell’Ecclesiaste) chi guarda il vento non pianterà; chi guarda le nuvole non mieterà.
Si dice che il procrastinare sia il ladro del tempo. La tentazione a procrastinare viene smorzata da una cultura popolare sempre proiettata alla praticità, alla velocità. Non c’è spazio per il bighellonare e il perdere tempo, non c’è spazio per la casualità del futuro.
Ora la scienza ci insegna un metodo, se mai ce ne fosse bisogno, su come rispettare scadenze e progetti, focalizzando tutti gli sforzi nel momento attuale.
Elogio della lentezza
Al netto di quanto viene inteso dai detti popolari, il non rimandare è figlio di una cultura votata all’obiettivo, focalizzata all’organizzazione e all’efficienza. Rimandare, invece, significa rallentare. Ma la lentezza è un gesto rivoluzionario, perché cambia totalmente l’orizzonte della nostra vita. Il futuro non è solo una corsa a premi in cui, traguardo dopo traguardo, si prende coscienza che non finirà mai. La lentezza ci permette di percepire che il tempo è adesso e può essere pieno, appagante e intenso.
Elogio della lentezza è il titolo di un bel libro di Lamberto Maffei. Maffei, che è uno scienziato, riprende questi concetti dal punto di vista delle neuroscienze. Il nostro cervello sottostà a meccanismi che sarebbero determinanti anche dall’ambiente esterno, dalla sua velocità e frenesia. Elogio della lentezza è anche un libro sulla riflessività e sul pensiero lento. Perché anche di questo abbiamo bisogno.
Incredibile il semplice segreto per riuscire a portare serenamente a termine tutti i nostri progetti senza procrastinare
In un articolo appena pubblicato (Knowles S et al, 2021), i ricercatori hanno cercato di capire quale fosse la strategia migliore per indurre le persone a terminare un compito.
Ai soggetti dello studio sarebbe stato chiesto di completare un sondaggio online in cui una donazione sarebbe andata in beneficenza. Per rispondere a questo sondaggio, ad alcuni è stata data al massimo una settimana di tempo per rispondere; ad altri un mese; a un terzo gruppo non era stata data nessuna scadenza.
È emerso che i soggetti del primo gruppo (tempo massimo di una settimana) e i soggetti del terzo gruppo (nessuna scadenza) hanno presentato numerose risposte anticipate. Al contrario chi aveva un mese di tempo in alcuni casi ha dimenticato di svolgere l’attività o ha procrastinato il sondaggio fino agli ultimi giorni.
In altre parole, se dobbiamo affidare un progetto o un compito a qualcuno è meglio non dare alcuna scadenza. Se però volessimo fissare la scadenza, allora è meglio che sia a breve termine. Stabilire una lunga scadenza invece sembra dare alle persone il permesso di rimandare e dimenticare. Non si percepisce l’urgenza dell’aiuto richiesto, pertanto viene sottovalutato. Incredibile e svelato quindi il semplice segreto per riuscire a portare serenamente a termine tutti i nostri progetti senza procrastinare.