Incredibile errore dell’INPS che deve restituire ad un pensionato la somma di 200 euro al mese sottratta indebitamente dalla pensione 

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Anche l’INPS commette errori e deve restituire quello che ha sottratto al pensionato. In effetti, il caso riguarda un pensionato che si è visto detrarre dall’assegno di pensionem rate di 200 euro al mese. A far luce su questa situazione una recente sentenza, la n. 1127/2021 della Corte d’ Appello di Roma. La Corte ha rilevato un incredibile errore dell’INPS che deve restituire ad un pensionato la somma di 200 euro al mese sottratta indebitamente dalla pensione. Esaminiamo il caso facendo luce su una errata interpretazione dell’INPS che deve far riflettere a tutti coloro che si trovano o si sono trovati in una situazione analoga.

Incredibile errore dell’INPS che deve restituire ad un pensionato la somma di 200 euro al mese sottratta indebitamente dalla pensione

Il caso esaminato dalla Corte riguarda un pensionato che ha percepito la disoccupazione involontaria (NASPI) fino alla fruizione dell’assegno di pensione. Il lavoratore presenta la domanda di NASPI a gennaio 2019. Poi, a settembre 2019 presenta domanda di pensione che sarà erogata ad ottobre. L’INPS dopo 21 giorni, chiede che l’indennità di disoccupazione sia restituita per il periodo dalla domanda di pensione all’erogazione effettiva. L’INPS nell’immediato decurta l’assegno pensionistico di 200 euro al mese a partire dal mese di gennaio 2020.

La sentenza che condanna l’INPS a rimborsare i soldi sottratti

Il pensionato presenta ricorso tramite il legale del patronato INCA. L’INPS respinge il ricorso richiamando la normativa disciplinata nel Decreto Legge n. 4/2019 e la Legge 92/2012.

Il richiamo dell’INPS alla normativa è considerato inappropriato dalla Corte. In quanto considera la decadenza del diritto alla prestazione della NASPI solo quando si verifica l’evento. Infatti, per i giudici l’evento si è verificato con la fruizione dell’assegno pensionistico e non al raggiungimento dei requisiti pensionistici. Perché, altrimenti il lavoratore resterebbe senza protezione economica.

La sentenza è chiara e la Corte condanna L’INPS alla restituzione delle somme trattenute sulla pensione oltre al pagamento degli interessi legali.