Leggere è un piacere che in molti provano ogni giorno.
C’è chi legge per stare informato sull’attualità, chi invece lo fa per imparare qualcosa e infine c’è il gruppo di persone più consapevoli. Infatti, leggere per il solo piacere di farlo è ciò che spinge molte persone in libreria.
Quando leggiamo un libro ci scontriamo con storie e vite umane che hanno sicuramente qualcosa di simile alla nostra. La lettura, infatti, ci fa sentire meno soli e riesce a farci viaggiare con la mente.
Certo, di libri ne esistono davvero molti ed esistono altrettanti club letterari. Quello della Norvegia ha persino stilato una lista sui 100 migliori libri da leggere.
Il primo ha sorpreso molti, dato che risulta essere poco conosciuto dal pubblico italiano. Infatti, in troppo pochi conoscono e leggono il migliore libro del Mondo, perché in Italia si legge spesso letteratura italiana.
Il crollo di Chinua Achebe
Secondo i norvegesi, la medaglia d’oro della scrittura va allo scrittore nigeriano Chinua Achebe. Con il suo libro, Il crollo, lo scrittore è riuscito a conquistare anche la più dura critica e per una serie di ragioni.
In primo luogo la scrittura del testo è scorrevole e molto accattivante. Leggere Il crollo è un vero piacere, non fosse che l’oggetto del libro parla di una storia davvero sofferente.
Infatti, la seconda ragione di una così ampia diffusione e di una così calorosa accoglienza è legata al tema trattato, ovvero al dramma del colonialismo. In particolare, il protagonista del libro si chiama Okonkwo ed è un giovane nigeriano che viveva nel suo Paese nel momento dell’arrivo degli inglesi.
In troppo pochi conoscono e leggono il migliore libro del Mondo secondo un importante club letterario
Il protagonista è un vero e proprio eroe tragico, che cerca di gestire degli eventi di una portata molto maggiore delle sue possibilità. In particolare, la bellezza di questo libro sta proprio nel descrivere lucidamente il passaggio tra una cultura e l’altra, ovvero tra quella nigeriana tradizionale e quella inglese.
Il libro riguarda certamente la Nigeria, ma può tranquillamente parlare per tutto il continente africano. Achebe ha così voluto rendere un omaggio al suo popolo, gli Igbo, personificando tutte le sue sofferenze nel giovane Okonkwo.
Anche la lingua usata dall’autore è particolare. Il libro è scritto in inglese, ma ci sono innumerevoli vocaboli locali proprio a indicare lo shock di due culture.
Approfondimento
Ecco il libro che ha cambiato la vita a milioni di persone nella storia