Il rapporto tra banche e clientela è spesso molto difficile. Gli Istituti finanziari stanno attraversando un periodo molto difficile che spesso si riflette sulle condizioni applicate alla clientela. In particolare, negli ultimi mesi, l’aumento delle sofferenze bancarie ha ridotto ulteriormente la disponibilità a concedere nuovo credito. Il mondo finanziario è stretto nella morsa della crisi e fatica ad uscirne.
La normativa sempre più restrittiva si scontra con un mercato competitivo ed un contesto economico particolarmente negativo. Moltissimi clienti, sia privati che imprese, non incassano quanto dovuto creando a loro volta insoluti ed inadempimenti. In questa situazione i clienti che possono vantare una situazione finanziaria florida sono sempre meno. Questi ultimi ricevono quindi una corte sempre più serrata dalle banche che offrono loro condizioni favorevoli. Non è facile, però, per nessun Istituto perdere un buon cliente. Spesso, infatti, in questi casi la banca rifiuta di chiudere il conto corrente.
L’identikit del cliente perfetto
Spesso si è portati a pensare che le banche ricerchino solo i clienti benestanti. Questo approccio appartiene però al passato, quando le banche guadagnavano molto dai margini di intermediazione. Ossia dalla gestione dei grossi flussi di denaro. Al giorno d’oggi gli Istituti finanziari ottengono buoni margini soprattutto dalle commissioni. Ogni pagamento effettuato con le carte, ogni titolo compravenduto o rata di finanziamento pagata fa guadagnare una percentuale alla banca.
Per questo motivo il cliente più ambito non è la persona molto ricca ma la classe media. Ovvero coloro che incassano ogni mese uno stipendio che poi spendono con la carta bancomat. I lavoratori che accantonano mensilmente un risparmio che investono poi in strumenti gestiti. Le famiglie che pagano puntualmente i debiti contratti per acquistare casa o un’autovettura. Quando questa tipologia di cliente decide di cambiare intermediario causa certamente un certo disappunto al proprio gestore. Addirittura, talvolta in questi casi la banca rifiuta di chiudere il conto corrente.
In questi casi la banca rifiuta di chiudere il conto corrente
In realtà nessun Istituto può rifiutarsi di estinguere un conto. Sia l’articolo 1855 del codice civile che l’articolo 120bis del TUB sanciscono infatti il diritto alla chiusura unilaterale di un rapporto bancario. Le banche possono quindi solo cercare di convincere i clienti a fare marcia indietro. Offrendo condizioni di maggior favore. Oppure possono temporeggiare nella speranza che il correntista desista e mantenga i propri soldi nelle casse dell’Istituto.
Per evitare di dover intimare formalmente la chiusura del proprio IBAN o addirittura adire le vie legali c’è una comoda possibilità. Ogni banca prevede il servizio di estinzione conto presso terzi. In altre parole, aprendo un nuovo rapporto si può delegare il nuovo Istituto ad estinguere i conti in altre banche. Trasferendo allo stesso tempo, giacenze, investimenti, accrediti ed addebiti. Insomma, un ottimo modo per evitare di dover litigare per far valere un proprio diritto.