In quanti modi si può riutilizzare l’acqua di cottura della pasta

acqua, pasta, ammollo

 

Una mini guida per conoscere in quanti modi si può riutilizzare l’acqua di cottura della pasta.

Magari in qualche angolo della memoria c’è ancora uno sbiadito ricordo legato a certe abitudini tipiche della cultura contadina. E tra queste perché non metterne a fuoco una in particolare? Specie di questi tempi in cui è sempre più difficile arrivare a fine mese, senza il groppo alla gola legato ai pagamenti in scadenza. Per cui, se come dice il detto, è bene fare di necessità, virtù, vediamo di recuparare quello che per le nostre nonne costituiva pane quotidiano. Vediamo quindi in quanti modi si può riutilizzare l’acqua di cottura della pasta.  

Prelavaggio

Una volta recuperata l’acqua che residua dopo la scolatura della pasta bollita, vediamo in quanti e quali modi è possibile farne uso in modo efficace. Il primo e forse più spontaneo utilizzo, in voga ai tempi delle nostre nonne, è quello legato al lavaggio delle stoviglie. Per cui, quando l’acqua è ancora calda, perché non immergervi le stoviglie per un prelavaggio? La componente salina, unita al calore dell’acqua si rivelerà una combinazione molto efficace come sistema di pulitura e consentirà pure di risparmiare sul costo dei detersivi.

Lievitazione

Trattandosi poi di acqua molto ricca di amido, un altro interessante utilizzo potrebbe essere quello legato alla fase di lievitazione dei cibi. Perchè quindi non utilizzare l’acqua di cottura della pasta per la preparazione di prodotti da forno, che necessitano di un tempo di lievitazione? La combinazione di questa acqua, particolarmente collosa, si rivelerà particolarmente efficace nella preparazione di vari impasti, come pizze, focacce e torte salate.

Ammollo    

Nel caso in cui, invece, l’acqua di cottura non dovesse essere particolarmente ricca di sale, un altro riutilizzo da valutare potrebbe essere quello legato ai legumi. In che senso? Nel senso che, anziché mettere i legumi secchi in ammollo nell’acqua comune, si potrebbe immergerli nell’acqua di cottura della pasta. Un accorgimento che, stando a chi ne ha fatto uso, si è rivelato buono tanto per i ceci, che per lenticchie e fagioli. Attenzione però a non terminare la cottura dei legumi nell’acqua della pasta. 

Brodo di accompagnamento

Un altro utilizzo inaspettato dell’acqua di cottura della pasta è come base di preparazione di altri alimenti. Stando a chi ne fa ricorrente uso in tal senso, l’acqua della pasta può rivelarsi un valido alimento di supporto per la preparazione di brodi e salse. Ma anche di pesto e sugo in generale. La sua componente particolarmente collosa è infatti efficacissima per far rapprendere zuppe, vellutate, sughi e chi più ne ha più ne metta.