Agosto è uno dei mesi più attesi durante l’anno.
Per molti è il mese delle ferie e rappresenta l’occasione per partire, conoscere nuovi posti o raggiungere quelli del cuore.
Tuttavia, il calendario non mente: agosto sta finendo, le giornate iniziano leggermente ad accorciarsi e nell’aria si sente già odore d’ufficio.
Settembre è, infatti, alle porte e uno dei problemi principali del fatidico rientro è il riabituarsi alla routine, con sveglie presto e impegni continui.
Con una nostalgia pazza delle ferie si cerca, allora, in tutti i modi, di organizzare una gita fuori porta da fare nel weekend per ricaricarsi.
In questi casi, settembre è un mese ideale soprattutto per le sue temperature più miti e vivibili.
In questo articolo andremo proprio alla scoperta di un’attività settembrina che può regalare momenti di gioia per la vista e per il palato, una soluzione perfetta per sconfiggere “il mal di ferie”.
In giro per le cantine
Una cosa tipica del mese che inizierà tra sei giorni è la vendemmia, il momento in cui viene raccolta l’uva per poi fare il vino.
Tuttavia, in pochi conoscono questa attività ideale da fare a settembre per sentirsi ancora in vacanza e che molto ha a che fare con i vigneti.
Si tratta dell’andare in giro per cantine, un’esperienza da provare almeno una volta nella vita, anche se non si è amanti del vino.
Sicuramente questa è un’occasione per conoscere tutti i segreti dell’uva e della filiera vitivinicola, ma non solo.
È anche un buon modo per passare un po’ di tempo all’aria aperta e riempire gli occhi di bellezza: tra filari verdi e rigogliosi e botti dalle più varie dimensioni.
In pochi conoscono questa attività ideale da fare a settembre per sentirsi ancora in vacanza
Se s’intende organizzare questo tipo di esperienza la prima cosa da sapere è che bisogna recarsi in cantina la mattina, verso le 11.00. È da quest’ora in poi che iniziano molti tour organizzati.
Il consiglio è proprio di scegliere, e prenotare, un tour perché si verrà accompagnati dalla voce di un esperto.
La visita inizia con il racconto della storia dell’azienda e prosegue con la spiegazione delle uve coltivate e della filiera produttiva.
Una delle cose più suggestive è l’accesso alle stanze dell’affinamento del vino, soprattutto dei rossi.
Queste sono piene di botti come barrique e tonneau, che ne contengono fino a 500 litri: l’odore inebriante è di vino e legni, frutta e sughero.
Infine, se si è fortunati, si può assistere dal vivo alla fase di imbottigliamento del vino, etichettamento e inscatolamento delle bottiglie.
Dopo la visita
Finito il tour, si sarà fatta l’ora giusta per sedersi a tavola e si consiglia, se possibile, di godersi un bel pranzo nella tenuta e il fresco settembrino della campagna.
Chi ama il vino, potrà scegliere il menu degustazione con una selezione di rossi e bianchi che accompagnano fino al dolce.
Per tutti gli altri sarà comunque l’occasione per degustare prodotti solitamente biologici e a kilometro zero.
Dopo il pranzo luculliano, cullati da un sottofondo di cicale e uccellini, si potrebbe concludere la giornata con una lunga e rilassante passeggiata tra i filari.
Approfondimento
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