In Grecia riaprono le banche. E ora?

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E alla fine anche la rigida Germania ha ceduto sulla ristrutturazione del debito di Atene dopo che la cancelliera tedesca Angela Merkel aveva più volte opposto la decisione, ma solo dopo l’apertura ufficiale della stagione del terzo bailout.

È infatti questa l’unica richiesta che viene avanzata da Berlino dopo le importanti pressioni dell’asse Francoforte Washington ai cui estremi, il presidente della BCE Mario Draghi e il ministro del tesoro statunitense Lew hanno più volte ribadito la necessità di accogliere l’allarme lanciato dal FMI per mezzo del suo direttore Christine Lagarde.



Nel frattempo, nonostante permangano i controlli di capitali, le banche ricominciano ad aprire in Grecia in modo abbastanza ordinato e senza le scene drammatiche che abbiamo visto nei giorni scorsi.

Sul fronte politico interno, tuttavia, il primo ministro Tsipras forte di un esecutivo epurato dei ribelli, non può contare su una maggioranza parlamentare stabile e si fanno sempre più insistenti le voci di un possibile ritorno alle urne in autunno.

I mercati del vecchio continente, ad esclusione di Atene ancora chiusa per problemi legati ai controlli di capitale, salutano positivamente la decisione del premier ellenico di accettare le proposte dei creditori internazionali in cambio di una ristrutturazione del debito.

Anche se sul fronte greco non mancano i criticismi con l’ex ministro delle finanze Varoufakis che ora gioca a fare l’antagonista duro e puro. Tuttavia, sembra che durante le negoziazioni fallimentari dei mesi scorsi la commissione europea avesse dato mandato di elaborare un documento che illustrasse in modo affidabile lo scenario di un grexit. Il documento è sempre stato tenuto riservatissimo da Junker che però sembra lo scorso 7 Luglio l’abbia fatto vedere a Tsipras. Il resto ormai è storia.

 

Market Movers

Alle 8:00 il dato tedesco sull’indice dei prezzi alla produzione è uscito a -0.1% in ribasso rispetto alle attese a 0.1% e rispetto allo 0.0% della rilevazione precedente.

Alle 14:30 in Canada le vendite all’ingrosso mensili sono attese con una variazione a 0.1% dal 1.9% del mese precedente.

 

EURUSD

La moneta unica apre la settimana poco mossa rispetto ai minimi toccati la settimana scorsa in area 1.0820 stornando in apertura dei mercati europei fino a 1.0850. L’assenza di dati macro rilevanti durante la giornata di oggi renderà gli scambi particolarmente laterali salvo sorprese sul fronte politico europeo. Sarà necessario attendere l’entrata operativa dei mercati americani per avere un po’ di movimento in questa settimana che si appare la prima settimana veramente estiva dell’anno.

 

GBPUSD

La sterlina prosegue il percorso laterale tra 1.5550 e 1.5650 attestandosi in apertura dei mercati europei in area 1.5590 a ridosso del livello di 1.56. Anche per la sterlina si apre il periodo estivo dopo che i primi 20 giorni di questo luglio si sono rivelati particolarmente torridi dal punto di vista politico e macroeconomico. Anche per il cable la prospettiva è di un andamento laterale per la prima parte della giornata in attesa dell’apertura di Wall Strett nel primo pomeriggio.

 

USDJPY

Lo yen rimane saldamente ancorato ai massimi relativi in area 124.20 dopo una sessione asiatica non particolarmente allettante e mossa principalmente dal consolidamento dei mercati azionari asiatici con la borsa di Tokyo che fa registrare un timido +0.25%. L’assenza di spunti macroeconomici per la giornata non dovrebbe spostare particolarmente il mercato nella prima parte della giornata, ma la permanenza del rapporto tra biglietto verde e divisa nipponica in area di forte ipercomprato potrebbe causare prese di profitto.

 

Emanuele Rigo

Ava Trade