In attesa del FOMC

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Sembra essersi placato il riassestamento delle quotazioni dei mercati in vista della riunione di politica monetaria della FED di domani che rappresenta l’appuntamento più importante per i mercati per l’anno in corso, e se confermate le previsioni degli operatori, anche degli ultimi 9 anni in quanto rappresenterebbe il primo passo per la Federel Reserve verso la rinormalizzazione della politica monetaria a stelle.

Le turbolenze a cui abbiamo assistito in queste ultime settimane, qualora non sorgessero elementi estremi di variazione rispetto alle attese, possono essere classificate come repricing, eventi di riallineamento delle quotazioni degli asset verso valori più appropriati e a cui abbiamo assistito più volte durante il corso di quest’ultimo anno.

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Sul fronte europeo il presidente della BCE Mario Draghi è intervenuto ieri a Bologna presso Prometeia, rimarcando la disponibilità dell’istituto di Francoforte ad intraprendere le misure necessarie per riportare il Vecchio Continente verso la stabilità dei prezzi e fuori dall’emergenza deflattiva, ma con toni meno marcati e meno muscolari rispetto alle apparizioni precedenti forse per non surriscaldare i mercati ed evitare gli effetti cui abbiamo assistito in occasione dell’ultima riunione di politica monetaria della BCE.

Tuttavia, sempre Draghi ha rimarcato, così come aveva fatto anche nello statement lo scorso 3 Dicembre, la necessità per i paesi dell’Unione di implementare velocemente le riforme necessarie a sostenere la ripresa e, sempre Draghi, non ha risparmiato il commento sulla necessità di intraprendere un perfezionamento dell’unione monetaria che rimane ancora incompleta.



 

Market Movers

10:30 Regno Unito Inflazione a/a cons. 0.1% prec. -0.1%

11:00 Germania Economic Sentiment ZEW cons. 15.0 prec. 10.4

11:00 Eurozona Economic Sentiment ZEW cons. 34.4 prec. 28.3

14:30 Stati Uniti Inflazione m/m cons. 0.0 prec. 0.2%

14:30 Stati Uniti Inflazione core m/m cons. 0.2% prec. 0.2%

14:30 Stati Uniti NY Empire State Manifatturiero cons. -6.00 prec. -10.74

17:45 Canada Discorso Poloz (BOC)

22:35 Stati Uniti Scorte di petrolio API cons. prec. -1.900m

 

EURUSD

La moneta unica torna saldamente sopra quota 1.10 dopo che la sessione asiatica è stata contraddistinta da ulteriori rialzi che hanno portato il rapporto tra euro e dollaro USA verso quota 1.1050. Tuttavia, la sessione europea, che si è aperta con forti recuperi delle borse del Vecchio Continente che arrivano dopo una settimana di continui ribassi, ha contribuito a respingere la salita di EURUSD verso quota 1.10 dove si attesta in queste prime battute. La volatilità, così come buona parte degli scambi, saranno guidati dalla performance dei listini azionari e dai dati statunitensi nel pomeriggio, anche se è probabile che assisteremo ad un consolidamento dell’area 1.10 – 1.1050 in attesa del FOMC di domani sera.

 

GBPUSD

Appiattimento della volatilità per la sterlina inglese che si appresta ad affrontare la sessione di contrattazioni in Europa poco variata da quota 1.5150, area pivotale che ha fatto da magnete per gli scambi delle ultime sessioni. L’assenza di dati macroeconomici in mattinata renderà gli scambi particolarmente suscettibili all’andamento dei listini azionari con la possibilità di qualche movimento nel pomeriggio in caso di scostamento dei fondamentali USA dalle previsioni. Tuttavia è previsto che gli scambi ritornino in territorio di bassa volatilità in attesa della riunione di politica monetaria della FED che si concluderà domani sera.

 

USDJPY

La giornata di contrattazioni in Europa si apre con il rapporto tra biglietto verde e yen giapponese che torna inesorabilmente verso quota 121.00 dopo una rapita puntata a 120.50, livello toccato per ben due volte durante la sessione asiatica che è stata contraddistinta da una certa volatilità complice la performance non brillante dell’azionario con l’indice Nikkei della borsa di Tokyo che chiude a -1.68% e che ha portato il recupero per lo yen da quota 121.10 fino in area 120.50. L’attesa per oggi è per i dati statunitensi sull’inflazione in uscita nel primo pomeriggio che potrebbero portare ad un consolidamento dell’area 121.00 con una diminuzione della volatilità in vista del FOMC di domani sera.

Emanuele Rigo