A breve il Ministero delle Finanze darà l’ok definitivo per svuotare il magazzino di cartelle esattoriali mai riscosse riferite al periodo dal 2000 al 2010. In arrivo finalmente il condono di queste cartelle esattoriali ma solo fino ad un certo importo. L’annullamento automatico dei debiti riguarda quelle con un importo inferiore ai 5 mila euro corrispondenti a singoli carichi affidati agli agenti della riscossione. Il Ministero dell’Economia nel giro di 30 giorni provvederà ad emettere un Decreto con tutte le modalità da seguire.
In arrivo finalmente il condono di queste cartelle esattoriali ma solo fino ad un certo importo
Con la pubblicazione del Decreto terminerà il periodo di tregua fiscale in modo che il condono potrà avere i suoi effetti. Infatti fino a questa data la riscossione di tutti i debiti che rientrano nell’ambito applicativo della disposizione sono sospesi. Parallelamente sono congelati i termini di prescrizione per gli stessi debiti. Inoltre chi erroneamente pagherà in futuro le cartelle al di sotto di 5 mila euro del periodo 2000-2010 vedrà restituirsi la somma.
Conviene non pagare le vecchie cartelle?
Perciò chi ora sta pagando cartelle esattoriali riferite a questo arco di tempo decennale dovrebbe consultare il proprio commercialista per capire se convenga interrompere i pagamenti. L’Erario, infatti, fino alla data dell’annullamento fissata dal MEF ha la possibilità di acquisire e trattenere eventuali versamenti corrisposti su carichi che rientrerebbero nella definizione.
L’ambito applicativo
La cancellazione automatica riguarderà i debiti di importo residuo al di sotto di 5 mila euro che risultano alla data di entrata in vigore del decreto fissata comunque al 23 marzo 2021. Ma le cartelle esattoriali verranno veramente cancellate a tutti?
In via generale solo una platea di persone fisiche e soggetti diversi dalla persone fisiche potranno beneficiare di questo annullamento. Infatti c’è un requisito da rispettare. I contribuenti devono avere un reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi fino a 30 mila euro riferito al 2019. Anche in questo caso il MEF dovrà indicare con maggiore chiarezza i requisiti reddituali poiché attualmente non ci sono indicazioni certe circa la modalità di individuazione della soglia.