Imposte, tasse, contributi: conoscete la differenza? Attenzione a non sbagliare. Imposte, tasse e contributi sono termini che spesso vengono usati come sinonimo, ovvero sono confusi. Concedeteci qualche minuto, e vediamo di fare chiarezza.
Se volessimo utilizzare un termine comune per definire imposte, tasse e contributi, questo termine sarebbe tributi. Imposte, tasse e contributi hanno delle differenze e delle caratteristiche differenti tra loro.
Partiamo quindi dal tributo più diffuso. Il tributo più diffuso sono le imposte. Le imposte sono dovute allo Stato indipendentemente dal collegamento ad un servizio ben preciso. Sono dovute in ragione della capacità contributiva. Non vi è correlazione, quindi, tra un servizio specifico dello Stato e la fruizione dello stesso servizio. Tutti i cittadini sono chiamati a finanziare la spesa pubblica in ragione, appunto, delle proprie capacità. Tra le imposte più comune ci sono IVA, IRPEF, IRES, IRAP. Quindi sono imposte dette sul reddito, imposte dirette e imposte indirette. Non c’è, appunto, correlazione tra l’imposta, quindi quanto si paga e un servizio specifico. Si paga in funzione delle proprie capacità.
Imposte, tasse, contributi: conoscete la differenza? Attenzione a non sbagliare
Le tasse, invece, sono prelievi direttamente collegati alla fruizione di un servizio. Si pensi alla tassa sui rifiuti, oppure alla tassa scolastica. Quindi non variano in relazione alla capacità di ognuno di noi. Ma variano in funzione del servizio che con quella tassa si usufruisce. I contributi, infine, sono prelievi destinati a finanziare una specifica opera pubblica o uno specifico servizio, e solo a questi saranno destinati. A fronte del prelievo il cittadino riceverà un generale arricchimento per la collettività. Si pensi al caso in cui dei proprietari di fondi commerciali diano dei contributi per la realizzazione di una strada. Anche loro beneficeranno della realizzazione di questa strada. Oppure, nel mondo imprenditoriale, si pensi ai contributi previdenziali che ritorneranno a chi li ha versati sotto forma di pensione.
Il sistema tributario italiano, secondo l’articolo 53 della Costituzione, è improntato a criteri di progressività. Tutti concorrono al pagamento delle tasse, quindi al pagamento delle spese necessarie per il funzionamento della macchina statale. E lo fanno in funzione delle proprie capacità contributive.