Imposta patrimoniale nel futuro degli Italiani: forse vi è anche un’altra alternativa

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In questo contesto non intendiamo minimamente difendere i grandi patrimoni immobiliari o mobiliari. Pensiamo soltanto di fare una riflessione se vi sono alternative ad una patrimoniale nel nostro Paese. E se l’introduzione di una patrimoniale potrà migliorare o meno il benessere economico e sociale.

Il nostro forse è un preconcetto, ma partiamo dal presupposto che in Italia vi sono e vi siano stati così tanti privilegi da far sprofondare i conti pubblici.

La prima considerazione su una ipotesi di tassa patrimoniale è che questa sia effettivamente straordinaria. E vada a risolvere i problemi di bilancio, ovvero a rimettere i conti in ordine una volta per tutte.

Far pagare una tassa successoria per finanziare spese correnti di nessuna utilità è come se un cittadino andasse in banca a prendere un mutuo per comprare un immobile abitativo ove risiedere. Ma poi, diversamente, spendesse i soldi dati dalla dalla banca in viaggi e vacanze alle Maldive e ai Tropici. L’unico risultato sarebbe quello che almeno si è fatto delle belle vacanze, ma dal punto di vista economico ha causato un danno doppio. Uno a se stesso perché non avrà mai una abitazione e uno alla banca che non potrà recuperare il proprio prestito. Inoltre, e conseguentemente, potrà/dovrà nel futuro erogare minori finanziamenti ad altri cittadini e con condizioni più gravose per rientrare della perdita.

Se passerà questa politica, oggi avremo una maggior tassa successoria e domani una nuova e ulteriore patrimoniale.

Le imposte patrimoniali in genere sono da considerarsi da istituire in periodi particolarmente gravi come un periodo di guerra o post bellico per accelerare una ricostruzione nazionale.

Imposta patrimoniale nel futuro degli Italiani: forse vi è anche un’altra alternativa

Per primo, eliminare tutti i privilegi della classe politica. A cominciare dai vitalizi che spettano a ogni consigliere regionale dopo ogni mandato elettorale, conseguentemente a tutti gli altri, deputati e senatori.

Mettere un tetto massimo a qualunque pensione a meno che questa non sia calcolata con il sistema contributivo. Il tetto massimo potrebbe valere soltanto per le cariche di dirigenza pubblica e degli altri magistrati, a chi ha ricoperto incarichi di natura pubblica o in aziende pubbliche o partecipate dallo Stato. Ovviamente con ricalcolo automatico di tutte le pensioni in essere ad oggi.

Eliminare tutti gli sprechi e le spese inutili fatte per motivazioni più svariate ma comunque di scarsa utilità per il Paese.

Se tutto questo non è sufficiente, allora si potrebbe prevedere anche imposte patrimoniali e/o straordinarie per riequilibrare i conti pubblici.

Come sempre anche in presenza di una imposta patrimoniale o successoria del 99% questa non porterà ad avere una sanità migliore, a processi veloci e più giusti, o a limitare la corruzione molto presente a livello nazionale.

Secondo il report di Transparency International, l’Italia per il fenomeno della corruzione è al 51° posto nella classifica, tra le peggiori d’Europa. Anche alcuni Paesi come il Bhutan al 25°, Capo Verde al 41°, Costa Rica al 44° o addirittura il Botswana al 34°, stanno molto meglio di noi.

Cipro si trova alla 41° posizione e Malta alla 50° sempre un passo avanti.

Ricordiamo che la non invidiabile 51° posizione dell’Italia è a pari grado con Arabia Saudita e Rhuanda.

Per concludere sull’argomento “Imposta patrimoniale nel futuro degli Italiani: forse vi è anche un’altra alternativa”, una eventuale patrimoniale, anche al 99%, non farà fare all’Italia uno scatto in avanti in questa classifica.

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